La rabbia granata scende in piazza

Rinuncia ai playoff, striscioni e protesta davanti allo stadio. I tifosi chiedono le dimissioni della società

Migration

di Stefano Lemmi

Giorni di tempesta in casa Pontedera. Da quando la società, due lunedì fa, ha comunicato ufficialmente la scelta di rinunciare ai playoff, tra la tifoseria si è scatenato un crescendo di malumore. Prima si sono levate le singole lamentele, poi dal weekend sono cominciati ad apparire in varie zone della città striscioni contro la dirigenza e anche il comune, fino ad arrivare a ieri sera, con la manifestazione di protesta iniziata davanti ai cancelli dell’ingresso della gradinata nord dello stadio Mannucci, "cuore" del tifo organizzato. Sotto gli occhi del sindaco Matteo Franconi, che però ha lasciato ben presto la scena, e delle forze dell’ordine, il centinaio di tifosi accorsi si è mosso fino alle scalinate dell’ingresso della tribuna, sul lato opposto dello stadio. Lì ci sarebbe dovuto essere un confronto con i dirigenti, che invece è saltato.

Nella tarda mattinata di ieri infatti l’ufficio stampa del sodalizio granata ha emanato un comunicato nel quale era spiegato perché l’incontro con i supporters pontederesi non ci sarebbe stato. "L’Us Città di Pontedera – è scritto nella nota - a seguito della comunicazione della propria volontà di partecipare al confronto richiesto dalle tifoserie in data odierna (ieri, ndr) ha ricevuto dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pontedera la comunicazione di non presenziare a tale manifestazione in quanto non sarebbe possibile garantire il necessario distanziamento sociale. La società comunica che per rendere possibile tale auspicabile confronto incontrerà una delegazione dei gruppi organizzati, alla presenza del sindaco di Pontedera, nella giornata di domani (oggi, ndr) alle ore 18". Così ieri sera i tifosi, tutti con mascherina indosso e rimasti a distanza di sicurezza, hanno espresso con cori e striscioni il loro disappunto verso la dirigenza, invitata ad andarsene al motto di “meglio in Terza categoria che con questa società“ e dichiarato che non sarebbero stati presenti al confronto richiesto oggi. Confronto che invece ci sarà, nel dopocena, tra i soci del Pontedera e il primo cittadino, al quale i dirigenti chiariranno le loro intenzioni future. Vista l’aria di burrasca che tira sempre più forte ormai da una settimana senza accennare a placarsi, pare inevitabile che la società presenterà le dimissioni, lasciando così la patata bollente nella mani del primo cittadino.

Pare altrettanto naturale tuttavia che Franconi, che nei giorni scorsi aveva condiviso la scelta della società di rinunciare ai playoff, cerchi di far recedere il presidente Paolo Boschi e gli altri da una decisione simile. Almeno per due semplici motivi: primo perché insieme ai dirigenti farebbe le valigie anche il direttore generale Paolo Giovannini, e tutti sanno quanto sia fondamentale la sua opera per la sopravvivenza del Pontedera, secondo perché fino a questo momento non esiste un’alternativa – almeno per quanto ne sappiamo – e trovare adesso imprenditori pronti ad investire in una società di calcio, anche se con il bilancio sano come è quello del club granata, è ancora più difficile. Oggi ne sapremo di più.