di Gabriele Nuti
"Noi non vogliamo il male di nessuno, del Lanciotto, del 118 o di chiunque altro, ma vogliamo fare di tutto affinché queste tragedie non succedano più. Ecco perché presenteremo una denuncia affinché venga fatta piena luce sulla morte del nostro Mattia. Nei prossimi giorni ci rivolgeremo a un legale". Sandro Giani, il padre di Mattia, sta vivendo giorni terribili insieme alla moglie Debora e all’altro figlio, Elia, anche lui giocatore di pallone (milita nei professionisti, in serie C, nel Legnago). Ma ha la forza e la lucidità di parlare. Per Mattia e per tutti quei bambini, ragazzi, uomini che ogni giorno, ogni fine settimana, indossano pantaloncini, maglietta e scarpette da calcio e scendo in campo. "Il defibrillatore domenica è stato portato in campo mentre mio figlio era disteso a terra privo di sensi – ha detto ancora Giani – Ma nessuno l’ha saputo usare".
Mattia, 26 anni, giocatore del Castelfiorentino dal 2022, si è sentito male quando la gara era iniziata da un quarto d’ora. Ha calciato in porta, poi ha fatto tre passi indietro ed è crollato a terra. In tribuna c’era suo padre e sua madre che si sono precipitati in campo. Sandro Giani era presente a Campi Bisenzio e ha visto con i suoi occhi, anche se stravolto dalla paura e dall’angoscia per le sorti del figlio che è stato portato all’ospedale Careggi di Firenze dove lunedì mattina è spirato.
"Il medico allo stadio di Campi Bisenzio non c’era – ancora Sandro Giani – Il defibrillatore è stato portato in campo, ma nessuno sapeva usarlo. Nel frattempo il massaggiatore del Castelfiorentino ha provato a rianimare mio figlio e poi è scesa una spettatrice dagli spalti, che lavora come infermiera, per dare una mano. Si può morire così? Può morire così un ragazzo di 26 anni?".
La Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta. Secondo il Lanciotto Campi – che da ieri è in silenzio stampa – L’ambulanza non era presente al campo, ma non è obbligatorio. Serve un dottore nell’impianto che è andato prontamente sul ragazzo, insieme all’altro personale specializzato perché c’erano due infermieri e con il defibrillatore hanno cercato di stabilizzarlo". Stamani sono previsti gli accertamenti autoptici e domani il dissequestro della salma.
Mattia lascia i genitori, il fratello e la fidanzata, Sofia Caruso. Straziante il suo su Instagram: "Eravamo proprio sul più bello amore mio, ma grazie per esserti preso cura di me e avermi fatto capire il vero amore, un bacio grande come l’universo". Insieme a questa frase la ragazza ha postato una foto che la ritrae con Mattia al mare. Felici e spensierati. E l’azienda Dermacolor, sulla sua pagina social, saluta così Mattia: "Ci lascia un grande collega ed amico di lavoro. Stupore e dolore sono fortissimi. Ci mancherai. Ciao Mattia".