
CASTELFRANCO
Una vicenda che nasce nel 2018, ormai più di cinque anni fa. E che ha avuto il suo apice nel gennaio scorso quando Patrizia Rossi, 65 anni, di Castelfranco, è stata condannata a 3 mesi di reclusione e 900 euro di multa perché tra il 2018 e il 2019, per oltr un anno, aveva rotto i sigilli posti dall’azienda del gas, che aveva interrotto l’erogazione per morosità, per riallacciarsi alla rete.
"Sono stata condannata e multata non per colpa mia – racconta la Rossi – Nel 2018 mi sono rivolta ai servizi sociali del Comune chiedendo il pagamento di una bolletta del gas. La bolletta mi fu ritirata dicendomi che ci avrebbero pensato loro. Così è stato per altre due bollette. Avendomi preso le tre bollette, per me era scontato che il pagamento sarebbe stato effettuato dai servizi sociali. Invece così non è stato e mi sono ritrovata dalla sera alla mattina senza gas, senza poter cucinare e al freddo. Sono nuovamente andata in Comune e dall’assistente sociale ho nuovamente ricevuto la rassicurazione che avrebbero provveduto loro a pagare. Nel frattempo ho rotto i sigilli e mi sono agganciata al gas. Dopo pochi giorni dal Comune mi hanno detto che era tutto a posto".
"Invece non era a posto niente – aggiunge la Rossi – Perchè il Comune non ha pagato le bollette ma ha cambiato gestore. Così è andato avanti il procedimento giudiziario nei miei confronti. E sono stata condannata a mia insaputa. Ora il mio legale sta presentando istanza per la revisione del processo. Ma nel frattempo sono qui, con una condanna a tre mesi di carcere e, soprattutto, 900 euro di multa che non so come pagare".
"Perché all’ufficio sociale del Comune non mi hanno detto subito, quando nel 2018 ho portato la prima bolletta – conclude Patrizia Rossi – che non avrebbero potuto pagare? Sarei stata comunque in difficoltà, ma almeno avrei saputo di essere stata morosa. Invece, per tre volte hanno preso le bollette dicendo che avrebbero pagato loro, senza fare niente. Anzi, cambiando gestore del gas e mettendomi ulteriormente in difficoltà. Ho parlato con il sindaco che mi ha detto avrebbe parlato con i servizi sociali, ma ancora non si è fatto vivo nessuno. Spero che con questo appello-denuncia pubblico si possa arrivare alla soluzione di questo problema".
g.n.