"La denuncia resta solo il primo passo"

"È necessario agire tempestivamente per proteggere le donne dalla violenza di genere. Combattere i femminicidi richiede un approccio olistico che vada oltre l'inasprimento delle pene. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente sicuro e rispettoso".

Il caso di Giulia è un alert per tutti. "È importante riconoscere i segnali premonitori e gli episodi sporadici che spesso precedono tali tragedie – dice Pietro Iafrate, direttore della Misericordia di Ponsacco –. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a comportamenti violenti o possessivi, ma dobbiamo agire tempestivamente per proteggere le donne coinvolte". "La denuncia è solo il primo passo – aggiunge Iafrate –: una volta che questa è stata presentata, coloro che sono competenti (tramite una legge ad hoc) devono assumersi la responsabilità di obbligare il soggetto a seguire un percorso rieducativo incentrato sul rispetto delle donne". "La prevenzione richiede un impegno costante e a lungo termine da parte di tutta la società. È necessario promuovere una cultura che non tolleri la violenza di genere e che dia voce alle vittime – prosegue il direttore –. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente sicuro e rispettoso per tutte le donne, affinché possano vivere libere da paura e minacce". E conclude: "combattere i femminicidi richiede un approccio olistico che vada oltre l’inasprimento delle pene. È tempo di agire in modo proattivo, investendo nella prevenzione e nell’educazione, affinché nessuna donna debba mai temere per la propria vita. Solo attraverso un impegno congiunto possiamo sperare di porre fine a questa grave violazione dei diritti umani e costruire un futuro sicuro per tutte le donne".