"Il turismo è cambiato Anche gennaio è vivo"

Guarguaglini di Confesercenti fa il bilancio del 2022 e illustra le prospettive dell’anno appena iniziato

di Ilenia Pistolesi

Un fronte di consolidamento che ha riportato la città a livelli pre pandemici: Volterra supera le incognite dettate dalla crisi che ha travolto il turismo nel duro biennio segnato dal Covid e colma le riduzioni dei flussi turistici. Ne parla Jonni Guarguaglini, presidente Confesercenti Volterra-Valdicecina che analizza la stagione, tracciando le linee del futuro del turismo.

Presidente, come si archivia il 2022?

"Indubbiamente come una stagione più che positiva. Le presenze crescono nei numeri e la città sta marciando verso un nuovo turismo. Ovvero, un turismo impresso sull’esperienza e non sulla visita mordi e fuggi". Quindi come si sta trasformando il turismo?

"Nel corso del 2022 abbiamo riabbracciato il turismo internazionale, che ha colmato il gap creatosi durante il 2020 e 2021 a causa delle restrizioni per il Covid. Non parlerei di boom, ma di un vero e proprio consolidamento nei numeri, con un turismo che è più attento, non più di passaggio. E la stessa permamenza è lievemente aumentata. La strada che stiamo imboccando è quella giusta: sganciandoci dall’idea di un turismo di massa, a favore di un turismo più stanziale e più consapevole. E possiamo andare anche oltre".

Ovvero?

"Si vedono presenze a gennaio, in un mese solitamente buio per il turismo. Certo, non sono flussi paragonabili a quelli di agosto, ma c’è un movimento costante, senza interruzioni brusche, che si mantiene soprattutto nei week end. E’ un pubblico presente in inverno, non solo italiano ma anche straniero, che può consentire alla città di mantenersi viva anche al di fuori dei mesi del grande boom".

Qual è la linfa di questa nuova faccia del turismo?

"Parliamo di un turismo che arriva in città con una maggiore consapevolezza, con una comunicazione più profonda e che si nutre di un’offerta culturale e di esperienza. Le politiche turistiche devono tenere insieme il territorio: Volterra è una cerniera fra la costa, la città di Pisa e il Senese. E’ una destinazione privilegiata e deve essere incentivata non solo l’offerta pubblica ma anche quella privata, per garantire servizi nel corso di tutto l’anno".

Non dare, quindi, l’immagine di una città che in inverno si chiude a guscio.

"Esatto. Come ho più volte rimarcato, commprendo e non condanno le attività che in inverno chiudono. Ma penso che serva, in questa direzione, una cabina di regia per organizzare una sorta di rotazione nell’offerta privata. E parlo di un’offerta destinata non solo ai turisti, ma anche ai cittadini. Dobbiamo arrivare a una sostenibilità, anche economica per tutte le attività, e al contempo indirizzarci verso una città viva, non a intermittenza".