La storia di una famiglia borghese che ha scritto pagine importanti del tessuto sociale ed economico Pontedera, la storia di un palazzo tornato a nuova vita. Inaugurata ieri pomeriggio la mostra storica all’interno dell’ampio atrio e del vano scale di Palazzo Morini che si affaccia sul piazzone. In palazzo costruito dall’architetto Luigi Bellincioni nel 1870 era la residenza della famiglia Morini che lì vicino portava avanti lo stabilimento, con i suoi 600 operai. Dopo la completa riqualificazione della facciata, delle coperture, del tetto e poi il nuovo ascensore, i nuovi infissi, le nuove caldaie, opere portate a termine dall’architetto Luca Doveri, il Palazzo che di notte si illumina continuando a mostrare i originali color vinaccia torna a vivere anche in una mostra curata dallo storico Michele Quirici.
"Abbiamo completato un grande risultato, un lavoro di squadra portato avanti da tante persone – dice Quirici che per la mostra ha potuto utilizzare le foto storiche dagli archivi di Sergio Vivaldi di Pontedera e di Moreno Bertini di Capannoli – Luca ha avuto una grande visione, questo è uno dei palazzi meglio conservati di Pontedera e questa mostra mi ha dato la possibilità di raccontare una cosa che forse non tutti sanno: prima di essere una città industriale Pontedera è stata una città tessile, nelle nostre vene avevamo la sete e il lino. La famiglia Morini era una di queste famiglie che producevano tessuti oltre che essere impegnati in altre attività. Questo è un altro tassello di una Pontedera che piano piano grazie a queste riqualificazioni si sta riprendendo la sua storia".
Per l’assessore alla cultura, Francesco Mori, si è trattato di "un momento importante per la città". "Con questa mostra – ha detto Mori – si racconta la storia di un palazzo e di una famiglia ma anche della città che ha sempre fatto dell’operosità uno dei suoi tratti distintivi, passando da borgo medievale a centro urbano". La mostra resterà allestita all’interno di questo palazzo, vincolato dalla Soprintendenza, e potrà essere visitata previo appuntamento con l’amministratore di condominio.