"I piccoli comuni di Terricciola: zero costi, tanta storia"

I piccoli comuni italiani rappresentano una risorsa preziosa: storia, identità, coesione, economia reale, presidio dello Stato, servizi basilari, buone pratiche, tessuto sociale, turismo lento. Una soluzione ai problemi delle zone urbane sovraffollate.

"I piccoli comuni costano zero e rappresentano la nostra storia"

"I piccoli comuni costano zero e rappresentano la nostra storia"

La sopravvivenza dei piccoli Comuni è un’entità sospesa tra la debolezza delle politica, incapace di contrastare lo strapotere del mercato, e i problemi reali. La vede così Giacomo Sanavio, ex sindaco di Terricciola ed ex vicepresidente della Provincia di Pisa che in una lunga lettera interviene sul tema della fusione tra Peccioli e Lajatico. "I piccoli comuni non costano praticamente nulla rispetto al bilancio dello Stato – scrive – ma rappresentano la storia, l’identità, la coesione, un vero volano di economia reale per i loro territori e i cittadini, il presidio di uno Stato altrimenti assente o lontano, l’unico strumento per salvaguardare il territorio, la sua sicurezza e garantire diritti basilari alle popolazioni". In questa visione i piccoli comuni sono garanzia di coesione e tenuta sociale, contro "processi di inurbamento, con conseguenze distruttive del tessuto sociale e degli equilibri ambientali". In caso contrario "tornerebbero a innescarsi i fenomeni di rarefazione e scomparsa dei servizi basilari, si riattiverebbero le dinamiche di spopolamento e abbandono". I piccoli comuni italiani sarebbero quindi una risorsa preziosa, la soluzione ai problemi delle zone urbane sovraffollate e sovrainquinate. Luoghi in cui è possibile sperimentare buone pratiche: filiera corta, la coltivazione delle biomasse, l’uso delle energie rinnovabili. E poi la ricchezza del tessuto sociale e turismo lento. "I Comuni sotto i 5 mila abitanti – conclude – sono circa 5.600, oltre il 70% del totale. Ospitano oltre 10 milioni di persone. Producono il 93% dei prodotti a marchio certificato e il 79% dei vini più pregiati. È proprio in questi piccoli comuni che la percentuale di raccolta differenziata supera il 65%, con picchi diffusi di oltre l’80%. Ovviamente, non in quelli sedi di discariche!".