
di Michele Quirici
Prima o poi occorrerà scrivere una storia della scuola a Pontedera. Questo per ricostruire l’evoluzione degli istituti scolastici e raccontare una serie notevole di figure di educatori che hanno insegnato o diretto le nostre scuole lasciando un’impronta di rinnovamento e di apertura. Mi riferisco, per esempio, alla figura di Giuseppe Kirner che visse nella nostra città una breve esperienza professionale, lasciando comunque un’impronta indelebile. Kirner nacque a Friedenweiler presso Neustadt nel Granducato di Baden il 25 agosto 1868. "Pochi mesi dopo fu condotto a Livorno (…). A studiare cominciò piuttosto tardi, prima sotto la guida di un sacerdote, poi nel seminario di Livorno; e vi attese con tanta lena che in tre anni fece tutto il ginnasio (…). Ottenuta la licenza ginnasiale nel 1882, continuò gli studi nel Liceo governativo (…) seguì i corsi universitari a Pisa, godendo per concorso di un posto interno alla Scuola Normale Superiore (…). Nel luglio del 1889 conseguì la laurea e il diploma di magistero per l’insegnamento della storia. Poco dopo fu nominato professore di classi superiori e incaricato della direzione al Ginnasio di Pontedera. Avendo qui dovuto respingere negli esami di luglio quasi tutti gli alunni, li preparò gratuitamente durante le vacanze andando e tornando fra Pontedera e Livorno, e li passò nella sessione di ottobre".
A Pontedera il professore scrisse: Statuti et ordini di Monte Castello, contado di Pisa pubblicati per cura di Giuseppe Kirner. L’opera, uscì a Bologna nel 1890 presso Romagnoli-Dell’Acqua. "Di quest’opera si fece un’edizione di soli 202 esemplari per ordine numerati; e venne dedicata al sindaco d’allora in Pontedera, per gentile concessione del quale il Kirner poté comodamente studiare e trascrivere il codice originale degli statuti di Monte Castello, conservato nell’Archivio del Municipio di Pontedera. Il Kirner fa precedere alla trascrizione del codice un’introduzione, nella quale dopo aver parlato delle vicende del piccolo comune di Val d’Era dal 1119, nel qual anno Monte Castello si trova per la prima volta nominato, fino al 1468, anno in cui si incominciò a comporre gli statuti, parla diffusamente del contenuto di essi, mettendoli a raffronto con statuti di altri Comuni, delle modificazioni continue cui andarono soggetti in una non breve serie di anni, e delle ragioni di esse. Questi statuti del resto hanno “non poca importanza per chi volesse studiare la storia della legislazione nel sec. XV e XVI: vedrebbe poi in qual modo la sapienza amministrativa e politica siasi modificata, o, forse meglio sia rimasta indietro, passando dalle grandi città, centri di cultura, a un umile villaggio“. Segue poi la stampa del codice, la quale fu condotta colla massima cura, serbando, com’è naturale, l’esatta grafia del codice stesso: ciò non toglie che errori di stampa siano incorsi qua e là, che il Kirner (…) ha scrupolosamente notati in margine. Essi del resto non sono né troppi né troppo gravi". Kirner in una nota della sua opera scrive testualmente: "Debbo alla gentilezza del sig. cav. Nic. Ciompi, sindaco di Pontedera, se ho potuto portare a casa questo manoscritto e trascriverlo ed esaminarlo a mio agio. Una copia del sec. XVII, colle approvazioni ed aggiunte, conservansi pure nell’Archivio di Pontedera; un’altra, dei soli statuti del sec. XVIII è nel R. Archivio di Stato di Firenze". Purtroppo questi Statuti sono stati “perduti” e dobbiamo oggi essere grati a Giuseppe Kirner per aver salvato queste pagine visto il triste destino del nostro Archivio offeso dagli eventi e dagli uomini.