In Toscana il ricordo di Giovannino Agnelli

Commovente l'abbraccio fra la vedova Frances Avery Howe e lo storico maggiordomo Massimo Bonfanti

Migration

Montopoli in Val d'Arno (Pisa), 10 dicembre 2022 - L'abbraccio tra Frances Avery Howe, vedova di Giovannino Alberto Agnelli (1964-1997), e lo storico maggiordomo Massimo Bonfanti, scioglie un po' la ritualità dell'evento e rende la cerimonia di Montopoli a 25 anni dalla morte dell'imprenditore, una specie di festa in famiglia. Il piccolo centro alle porte di Pontedera stamani ha ricordato con un incontro pubblico l'uomo e l'imprenditore che ha guidato la Piaggio dal 1993 fino alla sua morte avvenuta il 13 dicembre 1997.

A Montopoli si è riunita parte della famiglia Agnelli, la moglie Frances Avery Howe Agnelli, la figlia Virginia Asia Agnelli, la seconda moglie del padre Allegra Caracciolo di Castagneto Agnelli e le sorelle Anna Agnelli e Donna Chiara Visconti di Modrone Pervanas con il marito Angelos Pervanas. Un viaggio dall'altra parte del mondo per tornare nel luogo delle vacanze estive, la Villa di Varramista, e di vita degli ultimi anni, durante la presidenza Piaggio, l'industria dei motocicli che ha stabilimenti nella vicina Pontedera. Sul palco si sono alternati uomini e donne delle istituzioni ma anche gli amici d'infanzia di Giovannino, il delfino di casa Agnelli, destinato a succedere allo zio Gianni al vertice del gruppo Fiat. E poi gli uomini e le donne che hanno lavorato alla Fattoria Varramista. Al microfono anche il ricordo del governatore della Toscana Eugenio Giani che nel '93 da assessore alla mobilità a Firenze ha conosciuto direttamente l'allora presidente della Piaggio. "Mi ha veramente commosso - ha detto Avery Howe ricevendo un omaggio floreale del sindaco di Montopoli, Giovanni Capecchi - questo bellissimo ricordo che avete fatto di mio marito".

I trascorsi toscani del rampollo di casa Agnelli, prematuramente scomparso, sono stati rievocati da chi ebbe modo di conoscerlo e avvicinarlo, amici e conoscenti di un tempo che con la memoria sono andati ai pranzi di Natale, alle tombole insieme, alle partitelle di calcio, ai tuffi in piscina. Molti aneddoti per una figura rimasta impressa tra gli abitanti con cui il presidente della Piaggio intratteneva rapporti informali. "Parlare di Giovannino Agnelli - ha spiegato il senso dell'iniziativa pubblica il sindaco Giovanni Capecchi - vuol dire parlare di due luoghi, la villa di Varramista e la Piaggio di Pontedera e di due famiglie, i Piaggio e gli Agnelli. Una storia non soltanto privata ma che riguarda le vicende industriali di un territorio e, ovviamente, del Paese intero. Ma ricordare Giovannino vuol dire ricordare un imprenditore attento al ruolo sociale dell'impresa e al benessere di chi ne fa parte".

Giovannino Alberto Agnelli aveva un forte legame con la Toscana, peraltro ci aveva perfino svolto il servizio di leva militare e aveva lavorato nei reparti produttivi della Piaggio a contatto con gli operai delle catene di montaggio. Anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, è intervenuto a Montopoli. "Attendevo da tempo questo momento perché non mi è mai capitato di parlarne - ha detto Giani - La morte di Giovannino è stata una perdita grave per l'Italia intera, sono sicuro che lui, con la sua personalità, avrebbe cambiato la storia di questo paese. Di lui ricordo la grande lungimiranza su temi come l'elettrico e la sostenibilità ambientale. Se non ci fosse stato strappato via, la storia industriale italiana sarebbe stata diversa e migliore. Grazie per aver sottolineato il legame con questo territorio e la Toscana intera. Il ricordo e la valorizzazione di Giovannino Agnelli non finirà qui".