Montescudaio, 7 maggio 2021 - Il premio, dopo 50 caselle, è, ovviamente, il vaccino. Nella finzione, come nella vita. E’ Giocovithegame (uscito da un paio di settimane, la tiratura è di 500 copie) nato dalla fantasia (evidentemente sconfinata) di Marco D’Alessandro e Daisy Pacella, 30enni, originari di Cecina, lui, di Donoratico lei. In questo passatempo si incontrano Pisa (hanno un ristorante dal 2017, Bibere, a Montescudaio) e Livorno (le istruzioni sono anche in vernacolo labronico).
Idea folle e geniale.
"Nel periodo di Natale, ogni giorno c’era una zona diversa, gialla, arancione, rossa. Abbiamo pensato, ‘sembra di essere dentro a un gioco da tavolo’".
Detto fatto, come funziona?
"Ogni pedina-persona incontra nel suo percorso una serie di imprevisti. Può chiamare l’Asl per farti fare il tampone: devi usare il dado positivo-negativo.Se becchi la variante livornese, fai la quarantena a Montenero".
E le scorciatoie?
"Sì, i bonus, come quello monopattino con cui vai più veloce".
Leggere la realtà con ironia.
"Volevamo creare qualcosa che ci permettesse di sdrammatizzare, ridere, sensibilizzare. Il limite tra finzione e realtà si perde".
Sensibilizzare?
"Vinci soltanto se rispetti le regole, se porti mascherine e ti metti il gel altrimenti sei penalizzato con la multa".
Reazioni?
"Abbiamo ricevuto qualche minaccia velata dai complottisti".
E le chiusure?
"Siamo stati privilegiati abitando in campagna, ma dal punto di vista economico è stato difficile. Abbiamo provato a inventare qualcosa di nuovo".
E, obiettivo, sostenibile.
"Le pedine sono di legno di una ditta che si trova a Lecco. Le carte (carta riciclata e cartone fsc da Brescia (Marber), sono contenute in sacchetti di cotone prodotti da una fabbrica di Vinci. Poi assembriamo tutto noi e limitiamo le spedizioni (il costo - si trovano su www.giocovithegame.it e nei negozi di zona - è compreso nel prezzo, 25 euro) a due volte a settimana per ridurre le emissioni".
Chi vince fra i due?
"Dipende - ci pensa un po’ Marco - ma spesso, le donne".
Antonia Casini