Erik, trovato morto a Londra. Le ultime ore a casa di Rossi con una donna

Il caso del 23enne trovato cadavere in un cassonetto a Londra: è iniziato il processo a carico dell’amico arrestato dopo la sua morte

Erik Sanfilippo

Erik Sanfilippo

Pontedera, 20 novembre 2019 - L’11 maggio scorso, secondo la ricostruzione degli inquirenti (lo riporta il CamdenNewJournal), Erik Sanfilippo andò a casa di Gerardo Rossi, a Tollington Road. E ci sarebbe stata anche una donna. Poi il malore fatale, causato da overdose di droga e il corpo del giovane cameriere di Marti, 23 anni, in Inghilterra da un anno, fu lasciato in un cassonetto dove venne trovato da un cittadino. È iniziato il processo a Gerardo Rossi che «dovrebbe essere condannato» – riporta ancora il giornale – dalla Snaresbrook Crown Court alla fine del mese per aver ostacolato il corso della giustizia. Nell’udienza dei giorni scorsi è stata sentita la madre della vittima, Carmen De Caro che ha risposto – riporta ancora il giornale inglese – alle domande dell’assistente medico legale Richard Brittain per ricostruire la personalità del 23enne e, in quest’ambito, le ha chiesto se suo figlio avesse mai considerato di togliersi la vita. De Caro ha risposto: «No, ha adorato la vita».

La donna ha aggiunto – si apprende – di credere che Erik fosse spaventato da qualcosa quando è tornato nel Regno Unito dal suo viaggio in Italia, ma non le avrebbe detto esattamente cosa: «È stato aggredito», ha detto. E pare anche seguito e derubato. La donna ha anche dichiarato di ritenere «che a un certo punto ci sia stata una «occasione mancata» per la coppia (Rossi e la donna) che era con suo figlio per “cercare assistenza” e potenzialmente salvargli la vita». Nella stessa udienza è stato sentito il sergente Barge che in un primo tempo avrebbe pensato che in quel cassonetto c’era un uomo che stava dormendo. «Ha chiesto agli ufficiali di portare l’uomo fuori dal cestino – riporta il giornale inglese –. Gli ufficiali hanno tentato di svegliare l’uomo, credendo che stesse dormendo, ma si sono resi conto che non rispondeva ed era freddo».

Un rapporto di tossicologia ha scoperto che c’erano alcol, cocaina ed eroina nel suo sistema sanguigno. L’assistente medico legale Brittain ha dichiarato all’audizione, quali conclusioni, che la morte è stata «causata da un sovra dosaggio accidentale». Gerardo Rossi, 52 anni, originario della zona di Avellino, venne arrestato e denunciato nelle ore immediatamente successive la morte di Sanfilippo. Rossi si è già dichiarato colpevole – come aveva riportato dall’Islington Tribune – di aver ostacolato la giustizia dopo la morte del giovane, sulla quale ha ribadito di non avere nessuna responsabilità. Dovrebbe essere caduta a suo carico l’accusa di occultamento di cadavere. La morte del 23enne ha destato sconcerto anche tra i molti amici di Sanfilippo a Londra dove il giovane aveva trovato da lavorare in una bancarella di cibo.