Ecco Lineapelle, parola d’ordine "ottimismo"

Tanti visitatori al primo giorno di fiera e polemica per la presenza di tre espositori russi. Le prime valutazioni di Michele Matteoli

Migration

Niente mascherine e tanto movimento tra i padiglioni. Ottimismo. Questa la parola d’ordine degli imprenditori del distretto di Santa Croce al primo giorno di Lineapelle. Un mantra che fa da contraltare ai problemi di mercato, all’innalzamento vertiginoso dei costi energetici e delle materie prime che da mesi sta mettendo in seria difficoltà le aziende, provate già da due anni di pandemia e dagli effetti del conflitto in Ucraina. Tanti visitatori al debutto della fiera: tantissimi europei, coreani, molto attesi gli americani, mancano i cinesi. Il polso della situazione? "C’è interesse, e questo è il dato essenziale – spiega Michele Matteoli, presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola –. Abbiamo fortemente bisogno di positività in questa fase così difficile, ma soprattutto complicata". "I rincari pesano – aggiunge Matteoli – le aziende in questi mesi hanno puntato a resistere, ma ora c’è bisogno che alla questione ci venga messo mano prima che le conseguenze si traducano in un problema gravissimo. Tuttavia questi sono i giorni in cui si pensa alla fiera, ad incontrare gli operatori di moda, a captare segnali dai mercati. E il clima è buono". Insomma le bollette ed i pensieri sono rimasti a casa, nel Comprensorio del Cuoio. A Milano è stata portata la creatività, la spinta verso una nuova crescita, produzioni d’eccellenza capaci come sempre – o anche più di sempre – di battere il tempo della moda. Il primo giorno la risposta è stata positiva. Quello di oggi è il giorno da sempre clou per Lineapelle, quello di maggiore affluenza e dove tutto – anche le tante iniziative della fiera – entrano nel vivo.

A Fiera Milano sono presenti 574 concerie – oltre 100 dal distretto di Santa Croce , 368 produttori di accessori e componenti, 138 di tessuti e sintetici, 9 chimici e 45 espositori di altre attività. Gli espositori provengono da 40 nazioni.

C’è anche la Russia tra le quaranta nazioni presenti a Lineapelle. Una presenza che è stata al centro di polemiche. Una presenza "inammissibile" per la diplomazia ucraina in Italia, che – quando una settimana fa ha scoperto dell’arrivo in Italia degli espositori russi – si è immediatamente attivata per chiederne l’esclusione. Fulvia Bacchi, per il ‘caso’ scoppiato con il consolato ucraino, a causa della presenza alla manifestazione di tre espositori russi (due concerie e un’azienda di prodotti plastici) e di una società spagnola, affiliata a un gruppo di Mosca – si apprende – ha dichiarato: "Noi abbiamo sempre espresso all’Ucraina la massima solidarietà, i nostri imprenditori si sono sempre dati da fare e l’hanno sostenuta economicamente con donazioni. Quindi non c’è dubbio da che parte stiamo, però Lineapelle è un evento commerciale". Poi ha ricordato che all’edizione in corso "abbiamo accettato anche l’Ucraina, che espone gratuitamente".

Carlo Baroni