Donazioni di sangue, è allarme rosso "Costretti a spostare gli interventi"

Centri trasfusionali mai così in difficoltà. La responsabile: "Disagi enormi per i pazienti in lista d’attesa"

Migration

Mai come adesso sono stati registrati così pochi donatori nei centri trasfusionali degli ospedali di Pontedera e di Volterra. E il rischio adesso è quello di dover ridurre e posticipare gli interventi chirurgici dei reparti sia internistici che di medicina. Un calo progressivo iniziato con la pandemia e che ora, con la ripresa degli interventi che a lungo sono stati rimandati e una richiesta di sangue in aumento, si fa sempre più evidente. La paura ancora persistente di recarsi in ospedale, i casi Covid in ripresa e le ferie in arrivo preoccupano sempre di più. A lanciare l’allarme sono le associazioni dei donatori cittadine a cui si unisce quello della dottoressa Danila Pappalardo, responsabile dei centri trasfusionali degli ospedali di Pontedera e Volterra.

"Si sta registrando un notevole calo rispetto alla scorsa estate – spiega –. Il numero dei donatori si è fortemente ridotto e adesso siamo arrivati a una situazione che ci costringe a dover spostare o posticipare una serie di attività e interventi chirurgici, creando un enorme disagio per i pazienti che sono nelle liste di attesa. Dobbiamo dare la precedenza alle urgenze e garantire la necessaria assistenza ai pazienti oncologici, anemici eccetera". Quindi l’appello a donare. "Ora come non mai donare sangue diventa un gesto di grande generosità – dice Pappalardo –. C’è grande carenza, in particolare di sangue intero dal quale si ricavano i globuli rossi. Per donare sangue occorrono 10-15 minuti al massimo, per il plasma circa 50 minuti. Anche noi stiamo telefonando ai donatori per tornare a donare, invitiamo le associazioni a chiamare i propri associati mentre noi contattiamo i non associati".

Per l’Avis Pontedera, rispetto allo scorso anno, c’è stato un calo del 12-15%. "Sono tanti i fattori che hanno portato a questo dato – dice Simone Ciompi dell’Avis Pontedera –. Dopo due anni di pandemia dobbiamo ricoordinarsi con le associazioni sportive, con la scuola, con la comunità musulmana, con il mondo giovanile ecc. Percorsi tutti da ricostruire. Intanto a Pontedera è partito il Cinema sotto le Stelle e per sensibilizzare mandiamo un video-messaggio prima e a metà del film. In autunno lanceremo messaggi in piazza del mercato. Insomma ci sarà da lavorare molto per ritrovare visibilità".

In tutti i modi possibili le associazioni di donatori cittadine cercano di resistere, provando a invertire questo calo. "Stiamo sentendo le difficoltà del momento, negli ultimi due mesi facciamo fatica a confermare i numeri dello scorso anno – dice Luigi Conti, presidente del Gruppo Fratres di Pontedera –. Come associazioni ci diamo un gran da fare, con tutti i nostri volontari ogni pomeriggio dalle 17 alle 19 contattiamo i nostri donatori invitandoli a tornare a donare. Negli anni scorsi, prima della pandemia, portavamo avanti percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, in particolare nelle classi quinte, un modo per trovare nuovi donatori. Quest’anno siamo tornati ma solo a maggio, con gli studenti ancora troppo impegnati per gli esami. Percorsi che ormai riprenderemo dal prossimo anno scolastico". E tra i fattori che hanno determinato questo calo ci sarebbe anche l’introduzione della donazione differita, ovvero la visita per i primi donatori una settimana prima della donazione. "Questo non ha aiutato – chiude Conti – ci sono donatori che fanno la visita e poi non tornano più a donare".

Luca Bongianni