Curare le disfunzioni motorie, arriva Float

Parla volterrano il nuovo dispositivo medico robotico sviluppato dal Rehab Technologies Lab e presentato all’Exposanità di Bologna

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La giornata di apertura della 22esima edizione di Exposanità, mostra internazionale su sanità e assistenza, nei giorni scorsi a Bologna Fiere, ha fatto da cornice alla presentazione di Float, il nuovo dispositivo medico robotico per la riabilitazione delle braccia sviluppato dal Rehab Technologies Lab, il laboratorio nato alla fine del 2013 dalla collaborazione tra l’Inail e l’Istituto italiano di tecnologia, con l’obiettivo di favorire il recupero motorio e funzionale del complesso delle articolazioni della spalla nella fase post-chirurgica o a seguito di lesioni post-traumatiche. I risultati dei primi test clinici, condotti al centro di riabilitazione motoria Inail di Volterra e pubblicati sulla rivista internazionale Applied Sciences, gettano le basi per future applicazioni anche su pazienti con disfunzioni motorie dovute a ictus o a delle malattie neurodegenerative.

L’esoscheletro motorizzato unisce le caratteristiche dei dispositivi automatizzati di nuova generazione, come l’alta intensità degli esercizi proposti e la precisione nell’acquisizione dei parametri fisici e dunque la registrazione dei miglioramenti, a una nuova concezione di riabilitazione basata su un volume di lavoro maggiore rispetto a quello dei dispositivi tradizionali. "Il percorso di riabilitazione della spalla dopo una lesione traumatica o un intervento chirurgico è piuttosto lungo e impegnativo – spiega Elisa Taglione, direttrice sanitaria Inail Volterra – Con lo sviluppo di Float abbiamo voluto realizzare un dispositivo in grado di ‘collaborare’ con il paziente e il fisioterapista, a partire dai primi interventi riabilitativi post-acuzie per arrivare alle fasi più avanzate del recupero. Grazie alle caratteristiche tecniche, Float consente di passare precocemente dagli esercizi analitici di recupero articolare all’esecuzione dei gesti complessi tipici delle attività quotidiana, muovendosi con naturalezza, seppure in uno spazio limitato, e interagendo con l’ambiente fisico e con oggetti reali".

Un braccio poliarticolato consente movimenti che coinvolgono tutto il corpo. Una colonna telescopica è il punto di partenza di un braccio poliarticolato, componente chiave che sostiene la parte robotica del dispositivo. La presenza di questo particolare braccio di supporto è uno dei tratti distintivi del nuovo esoscheletro, poiché consente movimenti che coinvolgono tutto il corpo, includendo gli arti inferiori e la muscolatura del tronco ed una libertà di movimento del paziente decisamente più ampia rispetto a tutti i robot riabilitativi per arto superiore esistenti. Il braccio permette al paziente di lavorare in maniera tradizionale, in posizione eretta o seduta, e una volta sbloccato consente un’ampia mobilità nello spazio in verticale e orizzontale e la possibilità di svolgere diversi esercizi, come allacciarsi le scarpe, abbassare una maniglia o afferrare un oggetto.