Una prima collezione che unisce eleganza, tecnologia, funzionalità, eccellenza nei materiali. Per Cuoio di Toscana essere un marchio simbolo di un comparto significa saper creare prodotti unici, coniugando estetica, qualità e innovazione con un forte sistema di valori. Cuoio di Toscana – realtà che riunisce i cuoifici del disretto di Santa croce – è noto non solo per l’inimitabile stile distintivo dei suoi prodotti, ma anche per i principi che guidano le sue azioni, sanciti dal suo codice etico. "Tali principi si ispirano al concetto di sostanza e alla convinzione che sostenibilità significhi innanzitutto creare un sistema capace di resistere nel tempo – spiega una nota : nel rispetto di tutte le risorse a cui il consorzio attinge e con la consapevolezza che il futuro delle generazioni dipende dalle scelte di oggi". L’impegno di Cuoio di Toscana per la sostenibilità si esprime in diverse aree, presidiate quotidianamente e sostenute da iniziative concrete: la filiera, l’ambiente, le risorse umane, il territorio e i clienti. Ed è proprio per i clienti che nasce la prima collezione Cuoio di Toscana, Cdt, calzature per Pitti Uomo 102: tutto attraverso il know-how unico del consorzio caratterizzate dall’inconfondibile suola verde. Questo elemento si basa su una scelta voluta: "quella di trasformare una parte della scarpa simbolo del consorzio, in un vero e proprio strumento di tracciabilità che certifica ai consumatori, una scelta consapevole, sostenibile, Made in Italy e di eccellenza, values imprescindibili della collezione Cuoio di Toscana". Cuoio di Toscana rappresenta un cuoio da suola unico, ottenuto con concia lenta al vegetale, un processo basato sull’utilizzo di tannini naturali ricavati dal legno di castagno, mimosa e quebracho. Le aziende che fanno parte del brand sono tutte tra Santa Croce (Bonistalli e Stefanelli Spa) e San Miniato (Gruppo Conciario Cmc International Spa, Conceria Gi-Elle-Emme Spa, Cuoificio Otello, Lamonti Cuoio Spa, Conceria 3S Srl e Volpi Concerie Srl).
C. B.