Gli etruschi spopolano in Corea del Sud

Volterra, il successo della mostra in Asia apre nuovi sbocchi anche in chiave turistica

Elena Sorge, funzionaria della soprintendenza, in Corea del Sud

Elena Sorge, funzionaria della soprintendenza, in Corea del Sud

Volterra (Pisa), 14 luglio 2019 - Volterra e l’Oriente: quello che può apparire come il più insolito dei sodalizi (almeno nell’immaginario collettivo) prende invece veste nella lontanissima Seul, dove l’arte etrusca ha letteralmente ammaliato i visitatori del museo nazionale della capitale della Corea del Sud, la sesta galleria più importante al mondo. Stiamo parlando di «The Etruscans. Celestial and Infernal Gods», la mostra coreana che ha visto protagonisti alcuni reperti conservati al Guarnacci (insieme ad altri scrigni volati in Oriente dal museo archeologico di Firenze), con la cura di Fabrizio Burchianti, etruscologo e direttore del museo di Volterra.

Un successo (seguito in prima persona da Burchianti e dalla funzionaria della soprintendenza Elena Sorge) che adesso potrebbe replicarsi in altri Paesi dell’Oriente, puntando le carte su Cina e Giappone. Sì, perché grazie allo strepitoso traguardo tagliato a Seul, gli Etruschi e la loro arte potrebbero tornare a viaggiare lungo le rotte asiatiche, sbarcando in altre importanti sedi museali. O almeno, è questa l’intenzione che verrà portata avanti con una serie di incontri dopo l’estate insieme a «Contemporanea», la società leader nelle mostre in Oriente e sotto la cui egida è partita l’esperienza a Seul. «Possiamo dire che ci lavoreremo – spiega Elena Sorge – la mostra a Seul ha avuto un appeal strepitoso. Vorrei ringraziare il soprintendente Andrea Muzzi, Mario Iozzo e Stefano Casciu del museo archeologico di Firenze che ci hanno permesso di intraprendere questo cammino in Corea, concedendo i preziosi reperti del Guarnacci e del museo di Firenze. Certo, per mettere in moto una macchina tanto mastodontica servono impegni altrettanto grossi. Ma i riscontri avuti a Seul ci portano a ben sperare, come ci ha confermato l’ambasciatore durante la mostra. L’Oriente è il mercato del futuro, serbatoio di turismo e cultura. C’è, insomma, una grande aspettativa».

L’oriente come nuova finestra per far conoscere l’arte etrusca di Volterra: a crederci, è l’assessore alle culture Dario Danti. «Volterra è internazionale, perché questo è scritto nella sua storia. Il lavoro di Sorge e Burchianti è ed è stato straordinario. Vogliamo collaborare con «Contemporanea» per portare gli etruschi anche in Cina e Giappone. Sono davvero entusiasta per il successo della mostra a Seul e sarebbe un peccato non proseguire lungo questa strada già costellata dall’importante successo di Seul».