Conservatorio in balìa dei vandali

Montopoli, imbrattate con lo spray porte, targhe e pedane

Conservatorio di Santa Maria a Montopoli

Conservatorio di Santa Maria a Montopoli

Pontedera, 23 luglio 2019 -  Vandali. Non si tratta di una ragazzata, ma di un vero e proprio atto di vandalismo gratuito e gravissimo. Vernice bianca sulle porte dell’antica chiesa di Santa Marta in via del Falcone a Montopoli. Sui portoni circostanti, dei locali della palestra dell’ex istituto Magistrale e dell’antico Conservatorio. Sono edifici di proprietà della Fondazione Santa Marta, un’istituzione storica per Montopoli. Una scritta – We are a legion – sulla porta della palestra a sinistra della chiesa, potrebbe prendere spunto dall’omonimo documentario di Brian Knappenberger, «viaggio dentro la complessa cultura e la storia di Anonymous, il famoso gruppo di hacktivisti». Una pellicola del 2012. «Dai primi gruppi di hacker fino alle azioni di disturbo divenute celebri in tutto il mondo - si legge – il documentario cerca di tracciare l’evoluzione del collettivo durante gli anni attraverso interviste ad alcuni membri, alcuni recentemente rilasciati dal carcere, altri ancora in attesa di giudizio, e a scrittori, docenti e altri soggetti fondamentali per alcune ’incursioni’». Il documentario tratta di Anonymous, anonimi, che trasgrediscono e sfidano le leggi e le regole. Una «firma», quella scritta We are a legion, che potrebbe essere il «timbro» di questi anonimi montopolesi che tra la tarda serata e le prime ore della notte di domenica si sono divertiti parecchio male tingendo con la vernice bianca questo simbolo della città sul monte. Il sindaco, Giovanni Capecchi, non nasconde il suo disappunto. «Un gesto brutto – dice – commesso da chi non sa come trascorrere il tempo. Mi sono state inviate alcune foto delle scritte, non riesco a comprenderne il significato, altrimenti avremmo potuto anche provare a individuare chi potrebbero essere gli autori. E’ una cosa grave e credo che i responsabili della Fondazione Santa Marta, proprietaria degli edifici presi di mira dai vandali, abbiano già sporto denuncia».

Una denuncia contro ignoti ieri mattina è stata presentata ai carabinieri della stazione di San Romano. In quella strada a fondo chiuso, via del Falcone, per decenni animata animata da centinaia di studentesse e studenti dell’ex istituto magistrale «Isidoro Falchi» e oggi strada percorsa solo dai residenti, non ci sono telecamere di videosorveglianza. La Fondazione si adopererà per provvedere alla pulitura delle porte. «Fondato nel 1589 dal mercante montopolese Simone di Sebastiano Ganucci – si legge nella storia del Santa Marta – l’edificio era riservato inizialmente al ritiro delle monache di clausura. Trasformato poi in educandato femminile, divenne un importante punto di riferimento per l’istruzione scolastica a livello nazionale. Dagli anni trenta, oltre alle attività della scuola elementare, ospitò l’istituto magistrale. Nell’agosto 2008 il complesso è stato dichiarato d’interesse storico artistico dal Ministero per i beni e le attività culturali ed è entrato a far parte del Sistema museale della Diocesi di San Miniato».