Gemellaggio a tavola tra Castelfranco e Livorno

L'idea è nata dopo che nel 2018 un gruppo di livornesi arrivò a Castelfranco in pullman per mangiare alla Sagra del porcino e della chianina. Ora i castelfranchesi sono andati all'Ardenza a mangiare il cacciucco

Il gruppo di Livorno e Castelfranco alla cena del cacciucco all'Ardenza

Il gruppo di Livorno e Castelfranco alla cena del cacciucco all'Ardenza

Castelfranco di Sotto, 14 gennaio 2020 - Gemellaggio culinario tra Castelfranco e Livorno. "Galeotta fu la sagra e chi la fece", avrebbe detto Dante Alighieri. Tutto comincia nell'ottobre 2018 quando un gruppo di giovani e meno giovani innamorati della Sagra del porcino e della chianina che la Casa del Popolo di Castelfranco organizza da alcuni anni, decisero di organizzare un pullman di cinquanta persone che arrivarono a Castelfranco e cenarono alla sagra. E lo stesso è successo qualche mese fa con l'ultima edizione 2019.

Un fenomeno nuovo ed inaspettato per una cittadina famosa per l'indotto calzaturiero e conciario ma non certo per le prelibatezze culinarie. E' cosi, per sancire ufficialmente il gemellaggio sociale ed enogastronomico 60 persone di Castelfranco sono partite in pullman e auto alla volta di Livorno Ardenza dove hanno gustato una ricca cena a base di cacciucco, piatto principe per eccellenza della cucina livornese. Alla serata, oltre al consiglio direttivo della Casa del Popolo di Castelfranco, erano presenti anche il vicesindaco Federico Grossi e i consiglieri regionali Alessandra Nardini e Francesco Gazzetti.

"Siamo contenti che sia nata ufficialmente questa collaborazione - afferma il presidente della Casa del Popolo di Castelfranco, Salvatore Morena - Abbiamo già in programma di promuovere collaborazioni sociali e culinarie tra Castelfranco e Livorno nel più ampio spirito aggregativo e di promozione sociale. Quando abbiamo organizzato il pullman per Livorno mai avremmo pensato di diver mettere un limite alle prenotazioni per la grande richiesta di partecipazione. In un mondo in cui si alzano muri e steccati, ci facciano interpreti di creare ponti e legami tra persone e comunità che fino a qualche anno fa nemmeno si conoscevano. La felicità della condivisione è la migliore risposta a chi ci vorrebbe divisi e impauriti".