
Keu, la rimozione al Green park
Si torna in aula oggi, davanti il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Firenze, per l’inchiesta Keu. Chiarita la questione del reato dell’abuso d’ufficio che, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale dell’8 maggio scorso, esce dal procedimento, le udienze riprendono come da programma. Le parti – lo ricordiamo – nell’ultima udienza, avevano concordato di attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha stabilito che "non è incostituzionale l’abrogazione dell’abuso d’ufficio". Quindi oggi, da quanto si apprende, dovrebbe essere il giorno nel quale il pubblico ministero potrebbe procedere con la discussione, dettagliando l’indagine e le diverse posizioni. Rischiano il rinvio a giudizio 24 persone e 6 società. Se dovessero essere avanzate richieste di riti alternativi (abbreviato o patteggiamento) queste posizioni verrebbero stralciate.
L’udienza preliminare a Firenze è aperta da mesi per il procedimento che vede contestati, a vario titolo, capi d’accusa che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, fino alla corruzione elettorale. L’indagine keu divenne di dominio pubblico nell’aprile 2021 – il blitz con arresti e sequestri, portò alla luce lo scandalo – quando emerse il presunto smaltimento illecito del keu ricavato dai fanghi conciari. Nelle carte dell’inchiesta sono 13 i siti ritenuti inquinati in Toscana, tra cui alcuni anche in provincia di Pisa e nel rilevato stradale con cui è stata costruita una parte della strada 429, a Empoli. Il keu – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – in uscita dell’impianto Aquarno di Santa Croce veniva conferito dal 2012 alla ditta Lerose di Pontedera che, nella prospettazione accusatoria, lo riciclava in modo non conforme in riempimenti e sottofondi stradali perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Invece sarebbe finito a tonnellate in mezza Toscana.
Terminata la discussione del pubblico ministero, la parola passerà alle parti civili costituite che sono molte: enti pubblici e associazioni come Legambiente, Libera, Movimento Consumatori, Gruppo Intervento Giuridico, residenti sulla 429 (questi chiedono danni per 940mila euro), Comitato Vittime Podere Rota e molti altri. Poi la discussione delle difese nelle udienze successive.
Carlo Baroni