Follia a Volterra: assalto di notte con la ruspa, abbattuta una casa. Indaga la polizia

Il mezzo è stato lasciato sul posto. Indaga il commissariato, si pensa a un atto intimidatorio

La casa distrutta nella notte (foto Sarah Esposito/Germogli)

La casa distrutta nella notte (foto Sarah Esposito/Germogli)

Volterra (Pisa), 28 settembre 2018 - ​Il motivo è avvolto nel mistero. Come il verde delle splendide colline di Volterra circonda quel che resta della casa di campagna distrutta nella notte a colpi di benna di un escavatore. Un’azione mai vista da queste parti e neppure altrove. Ignoti hanno devastato le parti più esterne della colonica di proprietà di un professionista volterrano. L’uomo è lì, davanti a quel che resta, insieme ai familiari. Non parlano ed è comprensibile. Ma un fatto del genere non può passare in silenzio. Chi abita a Volterra e nella zona della Valdicecina deve sapere che in mezzo a queste splendide valli e colline, balze e boschi, campi ancora dorati come se fosse giugno, c’è qualcuno capace di arrivare al volante di un escavatore in una zona isolata, per una viuzza sterrata, a ridosso della frazione di Mazzolla, buttar giù la colonna e la cancellata provvisoria, entrare nell’aia della casa colonica e iniziare a devastare tetto e pareti. Molti metri quadrati della colonica sono da ricostruire di sana pianta. I proprietari cercano di recuperare le vecchie tegole e i coppi di coccio tipici delle coperture toscane, ma c’è tanta distruzione.

La collina sulla quale sorge la casa sventrata
La collina sulla quale sorge la casa sventrata

La devastazione della villa è iniziata, secondo alcune testimonianze raccolte in zona, intorno alle 3 di notte. Qualcuno che abita sopra, nel paesino di Mazzolla, un pugno di case su una collinetta in mezzo a un mare di verde e di campi arati, ha sentito i rumori. E con quella benna di rumori chi ha messo in atto questo gesto tremendo deve averne fatti tanti. Rumori nel silenzio. La mattina la devastazione è stata sotto gli occhi di tutti. Un’anziana che incontriamo sulla stradina ornata di cipressi ha raccontato tutto il suo stupore: "Abbiamo saputo tutti in paese, mamma mia, questa è proprio una cosa brutta". Con gli occhi sgranati e le mani aperte in segno di stupore, la mazzollese saluta e se ne va.

Per arrivare alla casa devastata con la ruspa da ignoti bisogna percorrere una stradina ripida e sterrata. Al cancello si capisce già cosa è successo. Difficile trasformare in parole la sorpresa nel vedere una tale irruenza contro un inerme agglomerato di cemento e pietre. Difficile anche provare a trovare un «motivo» perché qualcuno possa arrivare a commettere un’azione simile. Ma è così. Questo è successo e, come detto, va raccontato.

Le indagini sono affidate agli agenti del commissariato di polizia di Volterra, intervenuti ieri per i rilievi e per effettuare gli accertamenti del caso anche con la scientifica. Saranno importanti eventuali impronte digitali rilevate sulle leve e sui comandi dell’escavatore. Ci sono sospetti? Non lo sappiamo perché le indagini dei poliziotti sono nel riserbo più stretto. Ma qualcosa deve esserci per forza perché qui sembra di essere davanti a una sorta di vendetta o a una sorta di regolamento di conti. Non può esserci altra spiegazione a un gesto simile. I poliziotti hanno trovato l’escavatore utilizzato per buttar giù la colonica ancora davanti alla casa, di fronte alle macerie fumanti peggio di un terremoto. La casa non è più agibile. L’escavatore è stato posto sotto sequestro e sarà l’elemento fondamentale per le indagini che nei prossimi giorni potrebbero essere conclude velocemente. Il danno è di decine di migliaia di euro.