diSarah Esposito
Cronaca

Campi solari tra ingressi scaglionati e triage

Il decalogo per le associazioni: solo attività a piccoli gruppi. Cecchini: "Fondi regionali da usare per scontare la retta o per sanificare"

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di Sarah Esposito

A meno di dieci giorni dall’inizio dei campi estivi arriva il decalogo da seguire per le associazioni e le realtà che devono organizzarli. A cascata, partendo dalle linee guida governative e poi regionali, sono state approvate le direttive per l’apertura dei centri estivi nei 17 comuni che fanno parte della Conferenza educativa della Valdera (Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Crespina Lorenzana, Fauglia, Lajatico, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte, Santa Luce, Orciano Pisano, Terricciola). Un servizio molto richiesto dai genitori.

"Da tempo, dopo la rilevazione dei bisogni sottoposta alle famiglie interessate – ha detto la presidente Arianna Cecchini – ci siamo adoperati per offrire un servizio come quello dei centri estivi, ma per metterli in campo serviva un quadro certo di regole, arrivato solo poco più di una settimana fa. Appena sono arrivate le disposizioni ci siamo attivati per recuperare il protagonismo dei bambini e delle bambine e la loro socializzazione, bruscamente interrotta dalla pandemia, e per valorizzare e implementare l’educazione all’aperto".

Tra le regole da seguire, per continuare a contrastare la diffusione del Covid-19, ci sono gli ingressi scaglionati, un triage per l’accoglienza, misure puntuali sull’igiene e sulla pulizia, il lavoro in piccoli gruppi con più educatori che gestiranno un numero di bambini molto più ridotto rispetto alla norma. Tutti coloro che intendono organizzare le attività estive devono presentare il progetto didattico educativo al Suap dell’Unione o del Comune di appartenenza, mentre il Cred Valdera si occuperà della formazione degli operatori. "Tutti coloro che intendono organizzare i campi solari – continua la Cecchini –, le realtà associative, sportive o privati che operano nel settore, devono rispettare le linee di indirizzo. Tutto il personale che opererà nei centri estivi sarà sottoposto a test sierologico e ogni giorno ai bambini sarà misurata la temperatura". Le parole chiave sono ancora distanza interpersonale, piccoli gruppi e spazi ampi.

Poi c’è il tema della responsabilità. "Molte associazioni – spiega – sono in difficoltà su questo aspetto. Nel progetto è inserito un patto di responsabilità tra gestore e genitori. Certo è che le cose a cui stare attenti sono molte. La prima è il mantenimento della distanza, l’utilizzo di oggetti separati per ogni gruppo di bambini e la garanzia che non ci siano turnazioni degli operatori. Sono regole che servono perché in caso di positività di un ragazzo si possa circoscrivere il gruppo di appartenenza, gli oggetti toccati e l’operatore di riferimento. Le realtà che organizzano i campi, quest’anno, devono garantire tutto questo". Norme difficili da attuare, soprattutto per le piccole associazioni che negli anni passati si sono occupate di campi solari. Ogni Comune avrà a disposizione i fondi regionali destinati alle attività educative estive che potranno essere utilizzati per abbattere le rette a vantaggio delle famiglie oppure spesi per la sanificazione degli spazi o per l’acquisto di dispositivi di sicurezza. I genitori invece possono utilizzare per i centri estivi il bonus babysitter. Rimane incerta la situazione scuole. E i dubbi sulla riapertura a settembre sono ancora molti. "I sindaci potranno agire come commissari straordinari – ha detto la Cecchini – per realizzare opere di edilizia scolastica, ma non sono stanziate risorse per farlo. Forse dovremmo stampare moneta, come ha detto con una battuta il mio collega Mirko Terreni, sindaco di Casciana Terme Lari".