A 86 anni riapre il negozio di frutta

Rita Iacopini non si arrende alla pandemia e “disobbedisce“ ai figli che avevano deciso di chiudere l’attività

Rita Iacopini riapre il negozio a 86 anni

Rita Iacopini riapre il negozio a 86 anni

di Marcello Baggiani

A Capanne esiste una realtà fatta di tenacia dedizione e sacrificio. Una storia forse comune a molte altre, ma allo stesso tempo ricca di soggettività e colma di personalità. Rita Iacopini a ottantasei anni, portati benissimo, ha deciso nonostante le avversità sanitarie di non mollare lo storico negozio di frutta e continuare a lavorare. Mai arrendersi; fin da quanto suo marito, nei primi anni di attività, le dava ripetizioni su come fare i calcoli o gestire i pesi sulla bilancia. Una vita di lavoro e sacrificio che ha trovato il proprio humus anche nella nella sua caparbietà. Un fulcro del paese quando ancora i supermercati erano quasi fantascienza. Insieme al marito Lido Baronti vendeva beni e dispensava sociale. Ma non solo frutta; quando sei l’unico punto di riferimento devi poter fornire anche altri prodotti di prima necessità. Uno stare al passo coi tempi anche se, inesorabilmente, il progresso ha rilegato il negozio a ruolo di comprimario. Seconda a nessuno, invece, lo è sempre stata nell’attaccamento al proprio paese.

Una missione da portare avanti, soprattutto in ricordo del marito deceduto, col quale ha condiviso, e fuso, privato e professionale. Un concentrato di vita esposto umilmente in una stanza piena di ortaggi, frutta e tanto altro. Ecco perché quando i figli durante i mesi di maggiore incidenza del virus le comunicarono che avrebbe dovuto chiudere Rita ne rimase molto dispiaciuta. "Non avrei voluto mai chiudere. Anche per rispetto al progetto che ho sempre portato avanti. E poi in onore di mio marito".

Nessuno dei suoi cari si sarebbe mai immaginato che alla sua veneranda età trovasse ancora la forza di proseguire. Ma si sbagliavano; e di molto. Ancora una volta, come alcune precedenti, la signora Rita si è tirata su le maniche e ha studiato i disciplinari anti covid-19 per poter riaprire in tutta sicurezza.

"Ho saputo affrontare molte difficoltà. Quando mio marito mi insegnò a gestire il negozio; l’avvento del registratore di cassa. La certificazione Haccp. Non mi sono mai persa d’animo".

Oggi, con scopi forse più affettivi che economici, i suoi concittadini la vedono dietro il banco a dispensare generi di vario tipo. E tra una vendita e l’altra c’è tempo anche per regalare consapevolezza: quella che la sua lena non si compra.