La Uil e il nuovo Pd: "Giù le mani dai progetti di sviluppo e rilancio. E sì ai termovalorizzatori"

Paolo Fantappiè, segretario regionale, chiede ai dem risolutezza. Sulla sanità in crisi propone "un contributo ad hoc da chi ha di più"

Paolo Fantappiè, segretario toscano della Uil

Paolo Fantappiè, segretario toscano della Uil

Firenze, 10 marzo 2023 - Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, il Pd ha virato a sinistra. Che segnale è?

"Come Uil Toscana attendiamo da parte di tutte le forze politiche e in particolare dal Pd e dalla sinistra in generale, un segnale concreto a favore della vertenza che stiamo portando avanti contro le disuguaglianze, a favore di un adeguamento del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, per un lavoro più sicuro e stabile, con un incessante lotta al precariato".

Teme che si rimettano in discussione scelte e strategie per lo sviluppo della Toscana?

"Speriamo che non vi siano stravolgimenti, in particolare sui progetti di sviluppo infrastrutturale già in atto. I cambiamenti nella leadership di un partito politico devono soprattutto arricchire il dibattito e non azzerare tutto quello fatto fino ad ora, in particolare in questo momento, in cui serve rapidità di decisione e progetti esecutivi per intercettare tutti gli investimenti provenienti dall’Europa e dal Pnrr.

Auspichiamo che questo cambiamento porti ad un maggior coinvolgimento dei sindacati su lavoro e sui servizi".

La Toscana non può perdere altro tempo.

"La Toscana ha bisogno di una cabina di regia che coinvolga tutti gli attori e stakeholder, a partire dal sindacato, per arrivare a prendere decisioni rapide e condivise sulle questioni infrastrutturali, altrimenti il rischio è quello di perdere una occasione fondamentale per lo sviluppo della nostra regione, anche e sopratutto in termini occupazionali".

Piano rifiuti, ci siamo quasi.

"Il piano rifiuti tarda a vedere realizzati, con progetti esecutivi e finanziati, gli impianti di trasformazione dei rifiuti proveniente dalla raccolta differenziata. Non è più possibile inviare i nostri rifiuti verso altre regioni con costi ingenti che ricadono sulle nostre comunità. Inoltre servono termovalorizzatori perché non è pensabile di smaltire tutti i rifiuti in Toscana con la sola raccolta differenziata".

E la Multiutility?

"La Multiutility può rappresentare una buona opportunità, a patto che porti stabilità occupazionale, forte riduzione degli appalti e diminuzione delle tariffe con miglioramento della qualità del servizio ai cittadini toscani.

Deve restare una società essenzialmente pubblica senza cedere a processi di privatizzazione spinta".

Questione sociale.

"Dobbiamo andare nella direzione di favorire le famiglie, mantenendo un welfare solido, agevolando coloro che hanno deciso di fare figli ancor di più di quanto stiamo facendo. Ricordiamo che siamo passati da un milione di nascite all’anno negli anni ’60 a poco meno di 400mila. Una società che invecchia non ha futuro".

Sanità in crisi, modello toscano idem.

"Per la sanità servono più risorse nel fondo nazionale perché i livelli attuali di assistenza non sono più sufficienti. Si sta spostando il sistema verso una sanità privata. Ritengo fondamentale una forma di solidarietà che vada a chiedere di più a chi ha di più tramite una fiscalità ad hoc".