Elezioni Toscana, FdI all'assalto: "Vinciamo la Regione". Pd, congressi già aperti

La nuova mappa dopo la vittoria storica del centrodestra nella roccaforte del centrosinistra: ormai resiste solo Firenze. E’ già resa dei conti tra i dem. I renziani: "Con i 5 Stelle mai"

Firenze, 27 settembre 2022 - "E ora ci prendiamo la Regione Toscana: lavoriamo bene fino al 2025 e gli elettori ci premieranno come hanno fatto domenica": Fratelli d’Italia suona la carica e alza l’asticella. Obiettivo: prima esprimere il candidato governatore e poi vincere le Regionali. Così la scia dell’entusiasmo della squadra toscana di Giorgia Meloni, guidata in consiglio regionale da Francesco Torselli, lancia la nuova sfida dopo la gioia di tutta una nottata.

Nel centrodestra non è, però, festa per tutti. La Lega passa dal secondo partito alle Regionali del 2020 a percentuali intorno al 6 %. E la rabbia cova nel Carroccio toscano. "Torniamo a fare quello che sappiamo fare meglio. Stare al governo del Paese nell’interesse degli italiani e non dei burocrati di Bruxelles" dice Susanna Ceccardi, europarlamentare ed ex sfidante di Giani. "L’appoggio al governo Draghi ci ha annientati" sentenzia difendendo il segretario Matteo Salvini. Il dibattito è aperto nella base leghista. Forza Italia esulta, ma il sorriso è a metà: "La Toscana rossa non esiste più, il Centrodestra esprime buongoverno e rappresentanza" dice Erica Mazzetti, neodeputata pratese. Gli azzurri risalgono dal 4,28 delle regionali di due anni fa, ma lasciano a casa nel risiko del proporzionale il coordinatore regionale Massimo Mallegni.

Anche Italia Viva manda segnali a Giani e nemmeno troppo velati: "Ho sentito rievocare il campo largo...". Se il presidente della Regione "vorrà allargare la maggioranza al Movimento 5 Stelle noi non faremo più parte della giunta" sottolinea il coordinatore toscano, l’europarlamentare Nicola Danti. Giani pragmatico non raccoglie ’provocazioni’ da fuoco amico e guarda avanti: "Il Pd dovrà cercare di collegare, anche in vista delle prossime elezioni comunali dai 5 Stelle alle forze di centro di Calenda e Renzi".

Per ora il Movimento 5Stelle non abbocca alle sirene di ritorno del campo largo tanto che annuncia che "siamo il terzo partito anche in Toscana e siamo pronti a mantenere fede agli impegni presi in campagna elettorale dall’opposizione".

Il Pd fa dei distinguo, ammette i problemi dopo una nottata tra qualche lacrima e tanta amarezza e cerca di trovare la voce per dare speranza al popolo dem. Non facile dopo la batosta regionale. Simona Bonafè, neo deputata, segretaria toscana del Pd, fa i conti alla virgola: "In Toscana non c’è stato un sorpasso di Fratelli d’Italia. Il Pd, seppur con una percentuale molto ristretta, resta il primo partito, chiaramente tallonato da Fdi e questo è un dato che a noi preoccupa fortemente. E’ chiaro che il risultato non è soddisfacente". E puntualizza: "E’ stato un voto politico e quindi vediamo che in Toscana ed anche in altre regioni c’è stato un voto che prescinde un po’ dall’amministrazione. Noi governiamo tanti comuni e anche laddove governiamo vediamo che non abbiamo retto: questo vuol dire che è un voto politico rispetto al quale faremo tutte le riflessioni necessarie".

I congressi del Pd, nazionale e toscano, sono iniziati ben prima del voto domenicale. In campo Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale e dirigente pisano dem: "Guai se partissimo dalle discussioni sui nomi o sulle alleanze e non, piuttosto, dalla consapevolezza di una sconfitta netta che chiede l’avvio di una stagione davvero nuova e di una discussione davvero profonda". Mazzeo chiede di "gettare i presupposti per tornare alla vittoria costruendo un messaggio semplice, chiaro, identitario" con l’apertura alla società civile.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali il dibattito interno al Pd è effervescente, acceso, senza se e senza ma. Si chiede un confronto vero e profondo per sapere dove andare, se il Pd deve trasformarsi con una svolta decisa: insomma non è più tempo di equilibrismi interni per accontentare tutte le correnti. "Ricostruiamo da zero il Pd prima di lacerarci inutilmente sulle alleanze. Siamo una grande comunità. Abbiamo la forza di rialzarci e scegliere la strada da percorrere insieme" evidenzia Dario Nardella, sindaco di Firenze, in pole per il Nazareno del futuro.

Restano i numeri: il centrodestra sbanca in Toscana aggiudicandosi 10 delle 13 sfide uninominali. Il "fortino rosso" tiene solo a Firenze e Scandicci dove ottiene la vittoria e resiste nelle città di Livorno e Pisa ma è sconfitta a livello provinciale. Nel resto della Toscana trionfa il centrodestra trainato da Fdi che per la prima volta si attesta come primo partito al Senato (1.295 voti in più del Pd). Risultato diverso, invece, alla Camera dove il Pd è il primo partito con il 26,39% dei voti, seguito da Fdi che si ferma al 25,95%. Magra consolazione per l’ex partitone dem.