Veti e scontri: Pd toscano a pezzi. Resa dei conti, si punta al congresso

"Verosimile" l’assalto della Bonafè al Nazareno con Bonaccini. Biffoni chiede gli Stati generali dem

Matteo Biffoni

Matteo Biffoni

Firenze, 26 febbraio 2021 - Il coperchio è saltato (giusto il tempo di finire la discussione per i sottosegretari), bomba libera tutti. Il Pd toscano, nel bene e nel male, è diventato protagonista del dibattito nazionale sul futuro dei dem. Le interviste sulla Nazione di Nardella e Rossi e di Orlando su Qn hanno acceso il dibattito al Nazareno. Le varie anime del partito hanno messo da parte tatticismi ed hanno iniziato ad alzare la testa. Una Babele di voci dove si intrecciano precari equilibri di corrente, vecchi rancori, prospettive nebbiose. "La soluzione liberatoria potrebbe essere il congresso" dice un grande vecchio del Pd toscano. Intanto i dem regionali raccolgono i cocci di quanto seminato: il Pd toscano non ha un nome al governo, zero anche nella partita dei sottosegretari. Chiaro lo scontro tra Roma e Firenze, riflesso della frattura profonda tra la segretaria Simona Bonafè e il vice, zingarettiano doc Valerio Fabiani. "Ma è un giusto modo di dirigere il partito quello di cacciare chi esprime una opinione diversa dalla segretaria?" aveva detto il braccio destro di ’Zinga’ Nicola Oddati. Il fronte intorno a Bonafè ritiene "verosimile" l’anticipazione di Qn sulla possibilità di un ticket per la scalata al Pd nazionale Bonaccini-Bonafè. Voci e reazioni: "Fastidio per le parole di Orlando" espresse nell’intervista dice Base Riformista (Lotti-Guerini). "Che chi ha contribuito a fondare il Pd venga rinchiuso nella definizione di una ridotta renziana non è accettabile". In prima fila Matteo Biffoni, sindaco di Prato, presidente Anci Toscana: "Farei una sorta di Stati Generali per discutere su cosa siamo noi".