
Firenze, 6 giugno 2023 – Emiliano Fossi non perde l’ironia anche se Campi Bisenzio (il suo Comune, nove anni a guida della giunta) è passata all’alleanza comitati-5Stelle-Sinistra e in Toscana il fortino del centrosinistra a trazione Pd è circondato dal centrodestra che punta dritto ai prossimi appuntamenti elettorali (nel ’24 Firenze, Prato, Empoli, Livorno) ed ha già scelto il candidato per le Regionali del ’25 (Alessandro Tomasi, simbolo del buongoverno, sindaco di Pistoia, FdI).
Per questa settimana Fossi ha segnato in rosso venerdì 9, riunione della direzione del Pd toscano a cui presenterà la squadra della sua segreteria, trasversale e includente nelle intenzioni, ma sempre sua e quindi a forte impronta Schlein.
Ma la sua agenda ha anche cerchiato, in viola, il 7, domani, finale della Fiorentina a Praga contro il West Ham. Perché lui è dem appassionato, ma anche viola nel cuore. "Più difficile per mister Italiano trovare la formazione giusta contro gli inglesi che per me trovare la quadra della segreteria", sorride Fossi. E tornando serio aggiunge: "Fossero questi i problemi che abbiamo di fronte...".
Il Pd toscano deve fare i conti con il lavoro che non c’è più da un giorno all’altro (caso Fimer), con la sanità in crisi (il 15 giugno sindacati dei medici in piazza), con le infrastrutture in salita e il welfare da rafforzare. E con la lontananza degli elettori che non votano più o votano altro. In questo scenario si innesta la nomina della squadra di Fossi: quindici titolari tenendo conto di maggioranza e minoranza, di vincitori e vinti dalle primarie.
All’ala riformista andranno quattro poltrone: ieri riunione ad hoc (una ventina di partecipanti) per strategie immediate. Chiaro il messaggio: dentro la segreteria, ma non da soprammobili. Per collaborare con peso specifico adeguato. In ballo c’è il sostegno nel 2025 al bis di Eugenio Giani e le scelte per le candidature per le Comunali del prossimo anno.
I riformisti danno fiducia a Fossi, un po’ meno a chi gli sta intorno. Partendo dalle certezze, faranno parte della squadra Valentina Mercanti (sfidante di Fossi alle primarie, consigliera regionale lucchese, presidente dell’assemblea regionale), Alberta Ticciati, tesoriera; Francesco Pastorelli, consigliere comunale dem fiorentino, presidente della Commissione di garanzia.
Due nuove entrate molto probabili: Tommaso Francioli, segretario del Pd di Scandicci e Mario Iannella, giurista, esponente dem di spicco a Pisa. In campo potrebbero entrare anche alcuni big: primo tra tutti il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni ma anche la sindaca di Empoli Brenda Barnini; un ruolo particolarmente importante (coordinatore della segreteria) potrebbe essere affidato da Fossi a Luca Sani, ex deputato, convinto sostenitore di Schlein ("ll nuovo Pd avrà un profilo più radicale" disse dopo la vittoria alle primarie). Probabile anche un ritorno in prima fila di Susanna Cenni, ex deputata senese, anche lei vicina all’attuale guida del Nazareno.
Il segretario toscano giura che l’esecutivo "sarà plurale". Obiettivo: un gruppo dirigente "con le risorse e le intelligenze migliori". Con membri chiamati a guidare e aiutare il Pd, "perché serve gente in gamba e non bandierine da piazzare qua e là" disse (chiaro il messaggio alle correnti). Anche perché "metteremo al centro della nostra azione i temi" e non i ’caminetti’ e gli equilibri dettati dalle correnti. Prospettiva immediata? "Parliamo sempre meno delle nostre dinamiche interne e pensiamo a ciò di cui hanno bisogno le persone".