Massa, la guerra in casa Persiani contro Guidi. L’alleanza è frantumata

A due mesi dal voto arriva il commissario

Il sindaco Persiani

Il sindaco Persiani

Massa, 4 marzo 2023 – Un vero e proprio terremoto politico sta sconvolgendo Massa. Il centrodestra, per la prima volta alla guida della città da 76 anni, si trova ora a fare i conti con una crepa definita da molti insanabile. Giovedì sera si è consumata in consiglio comunale una vera e propria battaglia tra chi prima era in maggioranza e adesso farà campagna elettorale a spada tratta contro il secondo mandato del sindaco Francesco Persiani, avvocato penalista, rimasto in carica per 4 anni e 9 mesi. E mentre lunedì arriverà il commissario, l’ex prefetto di Lecce Maria Rosa Trio, chiamata ad approvare il Bilancio di previsione e a mettere la firma sui progetti esecutivi del Pnrr, gli ex innamorati ora fanno la conta della serva, visto che le elezioni amministrative sono alle porte (14-15 maggio).

Per il primo cittadino caduto da cavallo c’è l’appoggio granitico della Lega, la parte ufficiale di Forza Italia (il commissario provinciale Emanuele Ricciardi, ex Pd e l’ex assessore Pier Giuseppe Cagetti, ex vice sindaco nell’amministrazione rossa di Montignoso), nonché alcune liste civiche. Dall’altra parte l’assessore dimissionario Marco Guidi, anche lui legale, che ha alzato la testa dopo l’exploit del partito della Meloni alle politiche, appoggiato da Fratelli d’Italia e dai tre ex consiglieri comunali che hanno firmato prima la mozione di sfiducia presentata dalla minoranza capitanata dal Pd, poi votando per il crollo della maggioranza: i legali Luca Guadagnucci e Sergio Menchini, membro dell’esecutivo regionale FI, l’ex presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti. Guidi, allo stato attuale, è il vero e proprio sfidante del primo cittadino, pronto a levargli la sedia del potere per amministrare la città. E non finisce qui: il consigliere del Gruppo misto, ex partito del Cavaliere, Antonio Cofrancesco, dopo esser stato il più attivo detrattore del primo cittadino ha dichiarato guerra alla vecchia amministrazione, candidandosi a sindaco. Saranno settimane al vetriolo: gli schieramenti nettamente spaccati.

Ma se il centrodestra piange, l’altra metà della politica non ride. Il Pd è alla ricerca d’autore. Le nomine di Elly Schlein alla guida del partito a livello nazionale e di Emiliano Fossi in regione hanno rimescolato le carte. Le correnti sono in subbuglio e in queste ore è arrivato il delegato del segretario regionale, Luca Sani, a fare una sintesi in vista delle potenziali primarie di coalizione il 26 marzo.

Intanto gli alleati, per non saper né leggere né scrivere, hanno già pensato bene di defilarsi, iniziando a far scaldare i loro rispettivi candidati alla poltrona di sindaco. Ci sono l’ex deputato Fabio Evangelisti, appoggiato da 7 liste civiche, l’ex diplomatico e civico Cesare Maria Ragaglini, il repubblicano Guido Mussi, i civici Fabio Cristiani e Andrea Barotti. Il terzo polo è alla finestra, ma non è escluso che nelle prossime ore arriverà qualche nome illustre. Italia Viva e Azione correranno insieme e sveleranno il loro prescelto, il Polo riformista di Sinistra, formato da Cinque stelle, Unione popolare e ’Massa città in Comune’ sono in dirittura d’arrivo per definire un nome condiviso.