Giunta Regione Toscana, l’ora delle donne: 3 sicure. Ok per la conferma di Ciuoffo

Entrano Nardini, Monni, Spinelli, per il quarto posto in campo una outsider

Da sinistra, Serena Spinelli, Monia Monni, Alessandra Nardini

Da sinistra, Serena Spinelli, Monia Monni, Alessandra Nardini

Firenze, 26 settembre 2020 - Le donne prima di tutto. In giunta entreranno Alessandra Nardini (Pd, Pisa), Monia Monni (Pd, piana fiorentina) Serena Spinelli (Sinistra civica ecologista, Firenze) più un altro nome. Si giocano un posto Ilaria Bugetti (Pd, Prato) e figure ’tecniche’ esterne come la segretaria toscana della Cgil Dalida Angelini (ma sarebbe ’alternativa’ a Spinelli per appartenenza di area politica) o la filosofa Francesca Campana Comparini (che si dice lusingata dalla possibilità anche se al momento non ne sa nulla).

Tra gli uomini le certezze sono due: Leonardo Marras (Pd, Grosseto) e Stefano Ciuoffo (Pd, Prato; e allora non entrerebbe Bugetti). Mancano due posti per i quali sono in lizza Stefano Baccelli (Pd, Lucca), Simone Bezzini (Pd, Siena), Giacomo Bugliani (Pd, Massa), Enrico Sostegni (Pd, Empoli).

Aperto anche il futuro di Iacopo Melio, capolista a Firenze col pieno di voti, sostenuto in un "ruolo di rilievo" da Zingaretti. Ma ci sono altre figure tecniche-politiche in pole specialmente per la Sanità, come Renzo Berti e Federico Gelli.

Ieri sera riunione via web del vertice del Pd toscano con Simona Bonafè, Lorenzo Becattini e Valerio Fabiani collegati. Giani dovrà mettere mano anche alla squadra della maestosa organizzazione regionale. Qualche casella è certa: Paolo Becattini, uno dei suoi bracci destri, sarà il capo segreteria, portavoce la giornalista Cristina Manetti, figura di fiducia che lo ha seguito nel mandato da presidente del consiglio regionale e per tutta la campagna elettorale.

Nell’Ufficio di presidenza spazio alla Comunicazione con la giornalista Lorenza Berengo e lo specialista social Bernard Dika. Alessandro Lo Presti, altro uomo ombra di Giani, si occuperà di un progetto istituzionale ad hoc. Il direttore generale Antonio Davide Barretta resta in carica ancora alcuni mesi per il necessario passaggio di consegne.

Sarà sostituito prima di marzo 2021. In mano a Giani anche la nomina dei direttori di assessorato. Il governatore ha la facoltà di nominare o confermare il direttore della testata Toscana notizie, guidata da Paolo Ciampi. Intanto sono in tanti a bussare alla porta di Giani.

Giovedì incontro tra il neo presidente e Paolo Bambagioni, leader di Orgoglio toscano. "Se il nuovo Presidente pensa di rafforzare, usando il voto determinante delle liste civiche, la casta politica e i suoi eredi che governa la Toscana ininterrottamente da 50 anni fa un grave errore – attacca Bambagioni – Un errore che ad oggi non hanno commesso né Emiliano in Puglia né De Luca in Campania. Il problema non è quello di avere un posto al sole nella governance regionale, si tratta di allargare la rappresentatività di un centro sinistra rinnovato di cui le liste civiche sono la vera novità, lo dicono i numeri".

Filiberto Zaratti e Francesco Alemanni, coordinatore nazionale di Europa Verde e commissario straordinario di Europa Verde per la Toscana: "Ci auguriamo che, nella definizione del governo regionale, Giani tenga in considerazione tutte le liste che, pur avendo contribuito alla sua vittoria, non hanno eletto rappresentanti in Consiglio regionale". Soddisfatto del voto Lorenzo Marchi, coordinatore di Demos Toscana, che ha fatto confluire i suoi candidati nelle liste del Pd: "Il nostro motto è la forza del Noi".