LISA CIARDI
Politica

Ambiente e imprese: "Così dal cuore d’Europa tuteliamo la Toscana"

Il lavoro degli europarlamentari ormai agli sgoccioli (si vota a metà 2024). Leggi e direttive, circolari e nuove norme: il bilancio della mobilitazione

Firenze, 27 dicembre 2023 – Il 2024 porterà, insieme alle amministrative, anche le elezioni europee. Così, è già tempo di toto-nomi, oltre che di bilanci dell’attuale mandato. Tre gli attuali europarlamentari eletti in Toscana: Susanna Ceccardi in quota Lega, Nicola Danti di Italia Viva (Renew Europe) e Beatrice Covassi del Pd, subentrata a fine 2022 dopo la scomparsa di David Sassoli e alcune rinunce.

Ma quali battaglie si combattono in Europa? E quali hanno riguardato più da vicino la nostra regione? "Alcuni dei temi centrali sono stati quelli ambientali, legati all’energia e alla transizione digitale – spiega Danti – tutti con ricadute in Toscana. Abbiamo fatto per esempio una battaglia importante perché la geotermia restasse, a pieno titolo, nel pacchetto delle energie rinnovabili e perché venisse valorizzata. Un obiettivo che, ovviamente, ha un enorme valore per la regione geotermica per eccellenza. Un’altra campagna, forse non abbastanza conosciuta in "casa" è stata quella contro l’uso del termine Toscana Occitana che rischiava di creare una concorrenza sleale alla nostra regione da parte della Francia. Un buon successo è stato anche la norma per gli imballaggi, che rischiava di penalizzare il riciclo rispetto al riuso. Per la Toscana è stato importante ottenere, fra l’altro, la garanzia di poter continuare a usare le bottiglie per il vino senza alcuna modifica, esentando il settore dalle norme sul riuso dei vuoti".

Un impegno, quello nella norma sugli imballaggi, ribadito anche da Susanna Ceccardi. "Ho contribuito – spiega - insieme a tutto il gruppo Lega, a modificare un regolamento che avrebbe messo in ginocchio centinaia di aziende toscane di imballaggi. Inoltre, abbiamo respinto la richiesta di dimezzamento dei fitosanitari, che metteva a rischio filiere cruciali. Importante anche lo stop alla direttiva emissioni, che avrebbe equiparato gli allevamenti alle industrie. Sul fronte delle emergenze, ho sollecitato interventi per il granchio blu e per il parassita Matsucoccus, che minaccia le pinete. A proposito della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, ho sottolineato a Bruxelles le sfide irrealizzabili per i tantissimi edifici ‘datati’ della Toscana. Sono orgogliosa di queste battaglie portate avanti a Bruxelles e a Strasburgo, anche perché sono stata l’unico eurodeputato del centrodestra a rappresentare la Toscana in Europa. Se verrò rieletta, proseguirò il mio lavoro a difesa di imprese, lavoratori e cittadini toscani". Impegnata sulla sfida della doppia transizione digitale e ambientale, Beatrice Covassi (Pd).

"All’interno della commissione parlamentare Itre (industria, ricerca e energia) – spiega – da relatrice per il gruppo dei Socialisti e Democratici ho lavorato su due provvedimenti fondamentali: il Cyber Resilience Act e il Gigabit Infrastructure Act. Le ricadute in Toscana sono molte, penso ad esempio a quelle del Cyber Resilience Act sull’industria ferroviaria di Pistoia. Sono anche relatrice della Soil Monitoring Law, una direttiva cruciale per riportare il suolo europeo alla condizione di salubrità che è fondamentale anche per la capacità di assorbire le acque ed evitare tragedie come quella di novembre. Sulla geotermia ho poi organizzato un grande evento con più di 120 partecipanti da tutta Europa. Infine, sto seguendo un rapporto sulla trasparenza delle organizzazioni non governative, fondamentali nel nostro tessuto sociale".

Ma chi correrà a giugno? Pressoché certe le ricandidature di Ceccardi e Danti, così come quella di Francesco Torselli (Fdi) pur in attesa dell’investitura ufficiale. Più articolato il quadro nel Pd: in pole il sindaco di Firenze Dario Nardella mentre congelata la scesa in campo del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, in corsa probabile anche Covassi, per il secondo mandato.

Il comitato delle regioni

Non solo Parlamento. La Toscana è rappresentata, in Europa, anche all’interno del Comitato europeo delle regioni (CdR), composto da 329 membri che rappresentano gli enti regionali e locali provenienti da tutti i 27 Stati membri dell’Ue. Si tratta di figure elette fra i titolari di un mandato politico nel loro Paese di origine. La loro attività prevede incontri e confronti, oltre a una sessione plenaria a Bruxelles, 5 a 6 volte l’anno, per esaminare le priorità politiche e adottare pareri sulla legislazione dell’Ue. Questi, pur non essendo vincolanti, hanno un peso importante nelle scelte dell’Europarlamento.

La Toscana ha cinque rappresentati del Cdr, più un supplente: Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana; Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana; Dario Nardella, sindaco di Firenze; Luca Menesini, presidente dalla provincia di Lucca (tutti in quota Pse, il partito dei socialisti europei) e Lorenzo Galligani, consigliere comunale di Pistoia (in Ecr, il gruppo Conservatori e riformisti europei). Come supplente Enrico Rossi, ex presidente della Regione e oggi assessore a Signa (Firenze).

Tanti i temi affrontati nel Comitato delle Regioni: l’ultimo è stato il parere redatto dal presidente Mazzeo e adottato con una non scontata unanimità nella sessione plenaria del 29 novembre. Nel documento i leader regionali e locali hanno chiesto d’introdurre misure per attenuare le distorsioni del mercato prima di ripristinare il normale regime sugli aiuti di Stato, che ha visto un allentamento di vincoli e norme negli ultimi anni.