Serie B Nazionale. Alla Fabo manca ritmo. Spariti i contropiedi

La Fabo Montecatini incappa in due sconfitte interne consecutive, preoccupando la dirigenza e il coach Barsotti. Il reinserimento di Radunic non ha portato i risultati sperati, con la squadra che sembra aver perso la propria identità di gioco. Sfida ora per ritrovare la forma migliore in vista del finale di stagione.

Alla Fabo manca ritmo. Spariti i contropiedi

Alla Fabo manca ritmo. Spariti i contropiedi

Non è la prima volta che la Fabo Montecatini incappa in due sconfitte interne consecutive: era successo anche la scorsa stagione e precisamente nell’ottobre 2022, quando la Pielle Livorno espugnò il PalaTerme 74-93 e due settimane più tardi la Gema Montecatini fece suo il derby formalmente giocato in casa dagli Herons. Situazione che si è ripetuta domenica scorsa, con il ko casalingo per 65-66 contro la Del Fes Avellino che ha fatto seguito allo scivolone nel turno infrasettimanale del 14 febbraio contro Piombino, ma quella di un anno e quattro mesi fa era una Fabo che si approcciava alla cadetteria da neopromossa e alla quale qualche passaggio a vuoto era concesso. Stavolta è diverso.

Dopo lo strepitoso girone di andata e la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia la dirigenza termale non si aspettava un rendimento così balbettante come quello delle ultime settimane e ci ha tenuto a precisarlo per bocca del presidente Andrea Luchi: "Dobbiamo partire dalle responsabilità di ognuno di noi, sia come gruppo che come individui – è l’incipit del duro comunicato apparso sui media rossoblù pochi minuti dopo la sconfitta contro i campani - Abbiamo giocato con poca energia e questo è grave. Abbiamo offerto uno spettacolo molto deludente e non è la prima volta. In questo Club non c’è spazio per alibi o scusanti. Si lavora duramente e si migliora ogni giorno. A testa bassa". Alibi che si sono ulteriormente assottigliate da quando la società ha deciso di riportare in maglia Herons Matej Radunic, alzando ancor di più l’asticella, ma l’acquisto di un giocatore potenzialmente determinante come il pivot croato sembra al momento aver avuto come effetto collaterale la perdita di quell’identità di squadra che aveva caratterizzato la Fabo nella prima parte della stagione.

Oggi Natali e compagni giocano troppo spesso sotto ritmo, sono spariti i canestri in contropiede, grande marchio di fabbrica delle squadre di Barsotti, mentre le palle perse continuano a fioccare. Il condottiero degli "aironi" tuttavia nega che il reinserimento nei suoi schemi del totem di Pola sia un problema: "L’obiettivo in questa fase deve essere sì quello di vincere, ma anche quello di crescere in vista del finale di stagione: Avellino ha messo a nudo alcune lacune sulle quali dovremo lavorare. Non penso nemmeno lontanamente che aver inserito un lungo di stazza con determinate caratteristiche come Matej sia un problema: avere un giocatore così in squadra è solo un valore aggiunto, dovremo però essere bravi a non perdere quelle peculiarità del nostro gioco che avevamo prima". Gli ultimi a credere che questo sia possibile, però, al momento sembrano essere proprio i suoi giocatori.

Filippo Palazzoni