
Il presidente del Pistoia Basket 2000 Joseph Mark David sul parquet del PalaCarrara insieme a Gasper Okorn e a Marco Sambugaro (Castellani)
"Siamo retrocessi, direi meritatamente. Questa retrocessione nasce ad aprile 2024 ed è figlia di una mancanza di progettualità, organizzazione, mancanza di rispetto dei ruoli. Sono stati alzati dei muri all’esterno, ma anche all’interno del club tra le varie ali della società". Il direttore sportivo Marco Sambugaro interrompe un silenzio lungo mesi e non le manda a dire. Le sue parole sono pesanti come macigni e lasciano il segno. "Quando certe persone sono andate via – prosegue Sambugaro – ormai era troppo tardi, abbiamo provato in tutti i modi a raddrizzare la baracca ma non c’era più niente da fare". Chiaro come acqua di fonte tanto che non c’è niente da commentare o interpretare.
Sambugaro ha rispetto il suo ruolo, nonostante Ron Rowan lo avesse di fatto esautorato, non ha alzato la voce né fatto polemiche pensando al bene della squadra e nel massimo rispetto della città ma dopo la retrocessione acquisita era arrivato il momento di fare sentire la sua voce. "Ringrazio David – aggiunge il diesse biancorosso – una persona di grande spessore che insieme ad altri sponsor sta cercando di dare solidità al club. Ringrazio il pubblico, meraviglioso come sempre, i ragazzi della Baraonda che ci hanno seguito ovunque".
"Siamo caduti ma ci rimetteremo in piedi – afferma il presidente Joseph Mark David –, ripartiremo e mostreremo quella che è la personalità di questa città ovvero la voglia di combattere. La stagione non è ancora finita, dopo l’ultima partita inizieremo a parlare della prossima. Stiamo già guardando quella che sarà la serie A2, quali giocatori servono e con quali caratteristiche".
A dire il vero c’è tanto da discutere, da guardare e da decidere e possibilmente senza aspettare l’ultima partita. C’è da sistemare una gestione scellerata sotto tutti i punti di vista e il lavoro è tanto e non c’è tempo da perdere perché è ora che bisogna iniziare a programmare la prossima stagione. "Fino a quanto c’era la vecchia gestione – afferma David – non c’è stata una gestione. Una società di pallacanestro va gestita come un’azienda con professionalità e facendo attenzione al budget. Adesso stiamo parlando con gli altri soci di come dare fondamenta solide per il futuro".
Una domanda però viene spontanea: Rowan non si poteva fermare prima? "All’inizio aveva preso in mano tutto lui – spiega David – prendendo decisioni su tutto, sui soldi, sui giocatori e sugli allenatori, poi è uscito dagli schemi e siamo intervenuti perché avevamo affidato a lui i nostri soldi e la squadra".
Maurizio Innocenti
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