
Valerio Bertotto allenatore della Pistoiese
Pistoia, 7 maggio 2016 - Giorni lunghi in casa Pistoiese. Domani gli arancioni si giocano un'intera stagione: il brutto passofalso di Savona, indigesto e pericoloso, ha complicato ulteriormente la classifica (già precaria) e così la squadra di Valerio Bertotto si trova a preparare il derby con il Pisa di Rino Gattuso con in mente un solo risultato. La vittoria. Inutile nascondersi: serve un'impresa. Gli arancioni sono chiamati a una prova di carattere, una dote che in questa stagione è sempre mancata (e la trasferta di domenica a Savona ne è stata l'ennesima riconferma): solo con i tre punti la Pistoiese è certa della salvezza, altrimenti deve sperare nei ko delle dirette rivali per non incorrere nei playout. Il calcio (come la vita) insegna a pensare per se stessi in certi casi e questo è uno di quelli. Ma domani anche il Pisa penserà alla propria pelle: punta ad arrivare come miglior seconda nella griglia dei playoff dei tre gironi, giocherà conoscendo i risultati delle dirette concorrenti dei gruppi A e C ma, siamo certi, non regalerà niente indipendentemente dai verdetti del campo che precederanno il fischio d'inizio del «Melani«.
Lo scacchiere. La gara di Savona per atteggiamento e risultato è un caso a parte ma anche in Liguria mister Bertotto si era affidato al 4-3-3, marchio di fabbrica dal suo arrivo. Davanti a Iannarilli (miracoloso in molte circostanze in questa stagione ma beffato domenica direttamente dalla bandierina) dovrebbero agire Priola e Pasini centrali con Antonelli e D'Orazio sulle fasce: i quattro, se concentrati e determinati, garantiscono fisicità al reparto e contro il Pisa ce ne sarà bisogno. A centrocampo Petriccione continuerà ad agire da playmaker, al suo fianco Gargiulo e Mungo partono favoriti su Damonte; in avanti Colombo (ci si aspetta tanto da lui) sarà supportato da Vassallo e Sinigaglia, chiamati a tornare sui propri livelli dopo la battuta a vuoto di Savona. Merini scalpita, Rovini ha ritrovato il campo domenica per qualche minuto e chissà che non riprenda da dove aveva lasciato prima dell'infortunio: gol e prestazioni da applausi. Si infortunò con il Prato, nel suo momento di forma migliore. La fortuna con lui ha un conto in sospeso.