FRANCESCO BOCCHINI
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Brienza torna in A, ma non dimentica Pistoia: "Separarsi, una brutta ferita. Tdr farà bene"

Dopo l’avventura vincente in biancorosso, il coach ha riportato anche Cantù nella massima serie: "Tanta pressione, emozioni forti"

Nicola Brienza è stato nominato allenatore dell’anno in A2

Nicola Brienza è stato nominato allenatore dell’anno in A2

Al primo colpo, Nicola Brienza ci è subito riuscito. L’ex coach del Pistoia Basket, reduce dalla separazione dal club biancorosso dopo tre, splendide, stagioni, ha riportato la Pallacanestro Cantù nel massimo campionato, dove i brianzoli mancavano dall’annata 2020/21. I lombardi, dopo aver terminato la stagione regolare al terzo posto, hanno faticato per eliminare al primo turno playoff la Fortitudo Bologna, arresasi solo al termine di gara 5, mentre contro Rieti e Rimini è arrivato un doppio 3-0. "E’ stata una stagione complessa, perché caratterizzata da tanti infortuni. Il momento più difficile? Quello fra gennaio e febbraio, quando abbiamo collezionato cinque sconfitte consecutive - ricorda Brienza, nominato allenatore dell’anno in A2 -. Ma nelle criticità il gruppo si è compattato e ha trovato la quadra, riprendendo il ritmo giusto dalla Coppa Italia in avanti. Pressione? E’ stata tanta, perché ho avvertito fin da subito la necessità di raggiungere l’obiettivo posto dalla società. E il fatto di allenare la squadra di casa mia ha amplificato queste sensazioni. Per i successi godevo il doppio, ma ogni volta che abbiamo perso ho accusato ancora più forte il colpo".

Il trionfo con i brianzoli ha reso al coach classe ‘80 quello che l’addio a Pistoia gli aveva tolto. "Le emozioni che ho provato con la promozione con Cantù sono belle quanto quelle che ho vissuto con Pistoia. Separarmi dai biancorossi mi ha causato una profonda ferita, anche perché è nato tutto dall’imposizione di un’altra persona. Ma questa situazione mi ha reso più maturo e questo ritorno in A1 ha aiutato a mitigare e superare il dolore per quanto accaduto l’estate scorsa". Da come ne parla, si capisce che Pistoia ha e avrà per sempre un posto speciale nel cuore di Brienza. E allora, inevitabile chiedere all’allenatore canturino che effetto faccia sapere che Tommaso Della Rosa è stato nominato head coach dei toscani.

"Con Tommaso siamo legati da un rapporto professionale, ma soprattutto d’amicizia. Nei tre anni in cui abbiamo lavorato assieme - sostiene Brienza - ne ho potuto apprezzare la crescita quotidiana. Sapevo che prima o poi sarebbe diventato capo allenatore di Pistoia: ha le qualità tecniche e tattiche, oltre alla personalità, per ricoprire questo ruolo. Martelossi? Parliamo di una persona che è nel mondo del basket da 30 anni. Con la sua esperienza potrà aiutare Tommaso, che comunque dovrà essere lasciato libero di lavorare". Da un Della Rosa a un altro: Gianluca non vestirà più di biancorosso. "E’ un ragazzo che ha dato tantissimo alla società e ai tifosi, diventando un simbolo per Pistoia. Adesso penso che sia giusto che abbia l’occasione di cimentarsi in un contesto diverso". E sul prossimo campionato che attende i biancorossi, Brienza aggiunge: "E’ un torneo completamente diverso rispetto a quello vinto due anni fa. E’ più bello, divertente e competitivo, perché il livello medio si è alzato. Su venti società, più della metà hanno scritto la storia della nostra pallacanestro".

Francesco Bocchini

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