REDAZIONE PISTOIA

Martin Meoni sul tetto del mondo È il re dei pesi medi muay thai

Battuto il connazionale Liuzzi per ko tecnico alla quinta ripresa nella finale del palaTricalle. Soddisfazione in Federkombat

Pistoia esulta per il nuovo re dei pesi medi muay thai di FederKombat, la Federazione Italiana di Kickboxing, Muay Thai, Savate, Shoot Boxe e Sambo. È il pistoiese doc Martin Meoni, figlio d’arte (il padre, Rodolfo, è conosciuto e apprezzato giudice internazionale).

Al PalaTricalle Sandro Leombroni di Chieti, nell’evento principale di "FightClubbing30", Meoni ha sconfitto l’altro italiano Andrea Liuzzi per ko tecnico alla quinta ripresa. Grazie a questo successo, il nostro atleta si è laureato campione del mondo Super 4 World Muay Thai Council e nuovo campione del mondo Fight Clubbing dei pesi medi, a distanza di tre anni dal suo esordio all’interno della promotion, nella quale registra un record di quattro vittorie su cinque incontri disputati, con un record complessivo di 41 vittorie (di cui dieci per ko), 15 sconfitte e tre pareggi.

Per arrivare all’atto conclusivo della manifestazione, Meoni ha battuto un atleta cipriota al primo turno e un rivale del Senegal al secondo, dimostrando di essere il più forte. "Ci sono tre qualità che ogni individuo deve avere per raggiungere il successo: la pazienza di un monaco, il coraggio di un guerriero e l’immaginazione di un bambino", fa sapere il promoter Andrea Sagi: Martin le ha. Basti pensare che dall’esordio nel Muay Thai, nel 2006, ha già raccolto risultati e consensi. Nel 2011 ha debuttato nel professionismo, affermandosi subito in Italia; due anni più tardi ha combattuto contro Saiyok, uno degli avversari più forti al mondo, mettendosi in mostra a livello internazionale; nel 2015 si è laureato campione italiano pro, dal 2017 al 2019, infine, ha combattuto solo all’estero.

Curiosità: nella finale contro Liuzzi, l’advisor del titolo – il responsabile, in assenza dei presidenti – era proprio il babbo Rodolfo, che non ha potuto non emozionarsi per l’affermazione dell’erede.

Gianluca Barni