La felicità di Barsotti. L’onestà di Del Re

L’allenatore Fabo: "Successo costruito in difesa con lucidità e pazienza". Il coach Gema: "Ottimi per un quarto e mezzo, poi non siamo stati all’altezza".

La felicità di Barsotti. L’onestà di Del Re

La felicità di Barsotti. L’onestà di Del Re

Il tredicesimo derby cestistico della storia della città delle terme ha preso la direzione della Fabo in un momento lontano da quelle che di solito vengono considerate la fasi decisive della partita. Mancano poco più di trenta secondi alla fine di un primo tempo che la Gema ha sempre condotto nel punteggio, la bomba del possibile +7 di Mastrangelo viene sputata dal ferro in maniera beffarda e sul ribaltamento di fronte Natali realizza il -2 Herons dopo essersi ritrovato in mano il pallone in seguito a una carambola. Finirà 68-77 grazie ad un secondo tempo d’autorità della squadra di Barsotti, ma un pezzo di derby gli Herons se lo erano già preso in quel mezzo giro di lancetta conclusivo dei venti minuti iniziali. Sì, perché chiudere a -2 la prima metà di gara dopo aver tirato 1/10 dalla lunga distanza, contro il 6/11 dei cugini, è stato un mezzo miracolo: "È stato senza dubbio un segnale di solidità da parte nostra – spiega Barsotti nel post partita –. In quel momento siamo stati a galla grazie ai rimbalzi sia offensivi che difensivi, che ci hanno permesso di mettere insieme un 13/17 da due nonostante una buonissima difesa da parte di Gema, e alla voglia di giocare insieme: non ci siamo intestarditi forzando conclusioni improbabili, abbiamo capito il momento e abbiamo continuato a far girare il pallone cercando vantaggi in area. Ci siamo presentati nel quarto periodo con solo una tripla all’attivo su dodici tentate ma nonostante ciò siamo rimasti lucidi e compatti e quelle due azioni difensive dove abbiamo fatto fare 24 secondi ai nostri avversari ci hanno dato l’energia per lo sprint finale".

Fatica invece a nascondere l’amarezza coach Marco Del Re per la gestione degli ultimi possessi del secondo quarto: per come avevano condotto la prima parte del match i "leoni" termali avrebbero dovuto rientrare negli spogliatoi con un vantaggio più ampio: "Il rammarico è tanto, perché con un po’ più di attenzione e lucidità negli ultimi minuti del secondo quarto avremmo potuto andare al riposo lungo con uno scarto più rassicurante. Nel secondo tempo non siamo rientrati in campo con lo stesso piglio e la stessa durezza mentale, abbiamo sbattuto contro il muro eretto dalla Fabo che ha alzato i giri in difesa rendendoci la vita tremendamente più complicata, ma la frittata l’avevamo già combinata prima dell’intervallo. Avevamo approcciato bene giocando quindici minuti di alto livello, poi però non siamo stati all’altezza".

Chi invece è stato decisamente all’altezza, dando spettacolo per quaranta minuti con cori, striscioni, sfottò ma anche momenti di grande fair play è stato il pubblico di Montecatini: "Voglio ringraziare tutti i tifosi – ha detto il tecnico degli Herons – Hanno creato un’atmosfera pazzesca".

Filippo Palazzoni