
Diventare campioni toscani ai tempi del Covid. Jacopo Gaggioli, 25 anni di Pistoia, ci è riuscito conquistando il titolo di campione toscano nei 400 metri ostacoli. E non è stata un’impresa facile. "Durante il periodo di chiusura totale – dice Gaggioli – abitando in campagna mi sono potuto allenare nel mio campo dietro casa, poi quando hanno iniziato a riaprire ho ripreso a correre per strada e da maggio insieme al mio allenatore siamo andati a Campi Bisenzio perché avevano riaperto l’impianto prima rispetto a Pistoia". Jacopo Gaggioli che gareggia per i colori della Toscana Atletica Futura di Sesto Fiorentino, oltre alla pandemia ha dovuto combattere anche contro la sfortuna che negli ultimi anni non lo ha mollato un attimo. "In effetti vanto diversi crediti con la fortuna. Nel 2018 ho avuto un infortunio che mi ha tenuto fermo per tutta la stagione, ho ripreso nel 2019 e sono caduto dalla moto e mi sono dovuto fermare di nuovo. Tutto questo ha ovviamente inciso e tutt’ora sto scontando questi due anni piuttosto tribolati. Prima del primo infortunio correvo sotto i 53 secondi e per riuscire a tornare a quel tempo ho dovuto faticare tantissimo".
Sacrifici ripagati con il titolo di campione toscano arrivato proprio qualche giorno fa. "Una bella soddisfazione – ammette Gaggioli – soprattutto perché la vittoria è stata combattuta fino alla fine e per giunta contro un amico. La cosa bella è che una volta tagliato il traguardo ci siamo abbracciati perché l’atletica è questo: diamo il massimo quando siamo in gara e corriamo per vincere, ma alla fine rimane l’amicizia". Jacopo questo fine settimana è atteso all’appuntamento più importante della stagione, i campionati italiani assoluti che si svolgeranno a Padova. Riuscire a prepararsi non è stato facile soprattutto per chi lavoro otto ore al giorno e ha poco tempo a disposizione.
"Mi alleno la sera dalle 17 in poi, ma sinceramente non lo sento come un grosso sacrificio perché mi piace allenarmi e correre. I campionati italiani sono l’appuntamento più importante dell’anno, ma personalmente li vivo come ogni gara ovvero con la voglia di dare il massimo, di correre per migliorarmi e con passione ma mai con l’idea fissa di dover vincere per forza".
Maurizio Innocenti