
Gabbrielleschi sogna: "Voglio le Olimpiadi"
Allenamenti, allenamenti e ancora allenamenti. Giulia Gabbrielleschi, così come fanno tutti i compagni di squadra, continua ad allenarsi, tra palestra e il piccolo impianto della Boario. Tutti continuano a faticare, con un sogno nel cuore: un sogno di tutti, condiviso da tutti, atleti tecnici e dirigenti della Nuotatori Pistoiesi, la società in cui è cresciuta Giulia, per la quale è tesserata (al pari delle Fiamme Oro Napoli). Arrivare a Parigi 2024. Un’autentica impresa, visto che, come rimarca per l’ennesima volta il presidente del sodalizio Giancarlo Lotti, "nuotare a Pistoia è già di per sé un’impresa, considerata quella piscina olimpica da sempre promessa, dalle amministrazioni comunali di tutti i colori, e mai realizzata. Andare alle Olimpiadi? Il nostro sogno folle, in primis del tecnico Massimiliano Lombardi e poi proprio di Giulia, due persone da applausi. Ma i Giochi a cinque cerchi sono quasi un’utopia nelle condizioni in cui versa, da sempre, il nuoto, disciplina sportiva tra le più formative, nella nostra città".
La stretta attualità incalza: dal 5 al 9 marzo, ecco i Campionati Italiani Assoluti di Riccione, l’ultima opportunità di qualificazione per la piccola-grande fondista pistoiese, argento, assieme ai compagni azzurri, nella staffetta 4x1500 metri ai recenti Mondiali di Doha, in Qatar. Tutti a sperare nel gran cuore di Giulia, che cade ma sa rialzarsi come poche atlete al mondo. Gabbrielleschi disputerà gli 800 metri stile libero il 5 e i 1500m il 7. Ha un record personale in vasca di 16’10“, del 2019, dovrebbe fare 16’09“ e qualche decimo per ottenere il pass. "Proverò a qualificarmi per la carta olimpica mancante attraverso i 1500m stile libero in vasca facendo 16’09, ovvero un secondo meno del mio personale", fa sapere lei, anche bronzo europeo in carica e bronzo mondiale a Budapest 2022 in acque libere. "Può rientrare nella 10km di ‘Parigi 2024’ qualificandosi in vasca – spiega Lombardi –. Siccome non è né giusto né corretto metterle pressione addosso, adesso – chiosa Lotti – noi le diciamo sin da ora: brava, brava, brava". Parole sacrosante.
Gianluca Barni