
Alessandro Paesano è atteso a un duello fisico contro Aleksandar Marcius, il lungo straniero con più impatto a rimbalzo d’attacco del campionato
Il ricordo della finale persa contro Avellino è tornato a farsi vivo in casa Herons. Probabilmente, vista la scottatura presa, non se ne è mai andato. Ma subito dopo gara-5 vinta contro Omegna, è impossibile non credere che chi ha vissuto qualla delusione non abbia pensato che per tornare sul luogo del delitto è necessario compiere solo un altro passo. Solo per modo di dire, perché la Fabo per riassaporare il gusto di una finale playoff dovrà fare fuori la testa di serie numero 1 del suo tabellone. Ostacolo Tav Treviglio Brianza bello alto, ma non insuperabile per la squadra vista nelle ultime due partite della serie contro la Paffoni. Una squadra determinata, capace di rimettersi in piedi e di non mollare mai. Serviranno, come minimo, tutti questi elementi per impattare gara-1, in programma oggi (18) al PalaFacchetti.
Treviglio Brianza parte con il vantaggio del fattore campo e spera di farlo pesare subito per indirizzare una serie che si preannuncia all’insegna della fisicità. E delle assenze, visto che se dalla sponda Herons non ci sarà Emanuele Trapani, dall’altra rischia di rimanere fuori il totem croato Aleksandar Marcius, alle prese con una tendinopatia alla coscia destra accusata alla fine di gara-3 contro Jesi. Marcius non ha giocato gara-4 e non si è allenato per tutta la settimana; il centro farà un provino oggi, ma è in forte dubbio. Con o senza Marcius "Treviglio Brianza è una squadra con un’alchimia incredibile – sottolinea Federico Barsotti –. Vecchiola e Marcius formano un’asse play-pivot fra le migliori della categoria. La loro grande regular season è il frutto arrivato grazie alla costruzione di squadra intelligente, un mix di giocatori esperti e giovani che ha fornito grandi risultati. Sanno alternare assetti classifica a situazioni con giocatori atipici. Sarà una serie di semifinale molto difficile, ma d’altronde a questo punto della stagione arrivano soltanto squadre forti".
Barsotti sa bene quale deve essere l’atteggiamento della sua Fabo per ambire a vincere subito gara-1 e, più in generale, a competere per tornare in finale: "Contro una squadra che ruota dieci giocatori e che ha giovani in costante crescita, la nostra priorità deve essere quella di non consentire loro di giocare la loro pallacanestro – sottolinea il coach termale –. Fermare il loro atletismo e impedirgli di giocare in transizione sono due aspetti fondamentali, su sui la serie si fonda. Concedergli il loro flusso offensivo e le situazioni continue di penetra e scarica può essere pericoloso. Se vogliamo tornare in finale, dobbiamo partire da qui".
Niccolò Casalsoli
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