
Il direttore sportivo Luca Scinto
Pistoia, 2 maggio 2020 - Restare chiusi in casa o quasi per tanto tempo è dura per tutti, ma per certi personaggi lo è ancora di più. Può darsi che sia una nostra impressione se tra questi citiamo Luca Scinto, personaggio estroso, simpatico, onesto, che ha sempre espresso il suo pensiero in modo chiaro e quando “parte” è come un fiume in piena. Il direttore sportivo della Vini Zabù KTM Neri Sottoli attendo con impazienza di poter tornare a guidare la squadra in quel segmento della stagione delle quale si parla da settimane e che dovrebbe essere ufficializzato martedì prossimo 5 maggio dall’Unione Ciclistica Internazionale che la pubblicazione del nuovo calendario.
Tra le corse che la squadra cara al team manager Angelo Citracca ed a Giuliano Baronti titolare dell’azienda Neri Sottoli di Cerbaia di Lamporecchio affronterà, figura anche il Giro d’Italia nel mese di ottobre. In attesa dunque di rimettersi in marcia Luca Scinto ha dato vita in qualità di ospite a vari incontri virtuali. L’ultimo in ordine di tempo alla diretta su Instagram/Lello Ferrara dove ha fatto il punto della situazione e parlato del delicato momento attuale e soprattutto delle difficoltà che attendono tanti addetti ai lavori, atleti, dirigenti, tecnici, società, organizzatori, sponsor. Scinto ha inoltre riassunto sul suo profilo Facebook cosa è oggi il ciclismo, quale deve essere il comportamento dei giovani, le diversità rispetto a una volta.
“Se hai la forza, la capacità di fare sacrifici e allenarti – afferma Scinto – non esiste età nel ciclismo. I giovani di oggi non arriveranno più all'età di un Visconti o Valverde, perché vogliono tutto e subito. Nella categoria juniores (17-18 anni) sono già professionisti, arrivano a 26/27 anni e sono finiti come corridori. Hanno più richieste loro che i professionisti, ci rendiamo conto a che livelli siamo arrivati? C'è qualcosa che non va, colpa anche nostra lo dico con tutta franchezza. Come puoi diventare professionista – aggiunte il direttore sportivo della Vini Zabù - se lo sei già da juniores e ti alleni con gli SRM e i Watt? Un giovane deve crescere tranquillamente, senza stress, deve andare a scuola e allenarsi, e se vuole tirare anche due calci al pallone, ci deve andare, così diventerà un corridore. Io – conclude Scinto - quando ero juniores, mangiavo le lasagne e andavo a correre con una bicicletta pesante. Quello era il ciclismo. Oggi invece bici leggere, ruote leggere, potenziometro...”.