Una vittoria netta, mai in discussione con Pistoia che ha preso in mano il match dopo due minuti e lo ha lasciato solo al suono della sirena. "Molto bene – dice coach Nicola Brienza – l’assenza del loro americano ha sicuramente condizionato Rimini, ma il nostro impatto è stato decisamente di livello. Avevamo preparato bene la gara, i ragazzi hanno letto benissimo le situazione in campo e questo ci ha consentito di prendere un break importante già alla fine del primo quarto". Con la sfida contro Rimini si è chiuso il girone di andata che per Pistoia è stato senza alcun dubbio positivo. "Abbiamo perso tre gare in trasferta in tutto il girone d’andata - prosegue il tecnico biancorosso – il calendario non ci ha aiutato e anche se non conta niente è comunque un tappa della stagione e ci tenevo a fare i complimenti ai ragazzi". Dopo la partita contro Bologna, Brienza aveva chiesto alla sua squadra di avere un istinto killer superiore ed i giocatori hanno esaudito il desiderio. Pistoia oltre ad una difesa di livello come sempre, in attacco ha piegato la resistenza di Rimini nel giro di una manciata di minuti. "Siamo stati bravi a sfruttare certe occasioni che si sono create – spiega Brienza – ma come sempre è il gruppo la nostra vera forza. Non eravamo contenti dalle ultime prestazioni, anzi, eravamo decisamente arrabbiati ed i ragazzi in settimana hanno lavorato bene, siamo stati più concentrati e sono molto contento della risposta da parte dei ragazzi. Adesso ci prendiamo una mezza serata di relax e poi penseremo alla partita di mercoledì contro Ravenna, la prima di ritorno". La Giorgio Tesi con la vittoria contro Rimini chiude al terzo posto in classifica che in ottica Coppa Italia significa giocare la prima gara in trasferta sul campo di Cremona. "Ci siamo guadagnati sul campo le Final Eight – afferma Brienza – sarebbe stato più bello poter giocare di fronte al nostro pubblico, vorrà dire la sfida contro Cremona ci servirà per capire a che punto siamo e cosa ci manca per competere con le migliori. Ovviamente andremo per vincere non certo per fare esperimenti".
Maurizio Innocenti