Agostianiani amaro: "Verdetto non casuale"

Agostianiani amaro:  "Verdetto non casuale"
Agostianiani amaro: "Verdetto non casuale"

"Nel calcio, le cose non avvengono mai per caso. Tutti noi abbiamo commesso degli errori, nessuno escluso: dirigenti, allenatore e giocatori". Mister Riccardo Agostiniani non cerca alibi, nello spiegare la retrocessione in Prima Categoria del Quarrata, maturata con un turno d’anticipo. Un verdetto che ha del clamoroso, guardando solo a pochi mesi fa: al termine della scorsa annata, il sodalizio quarratino ha mancato di un niente il salto in Eccellenza, chiudendo il torneo al secondo posto ed arrendendosi solo nella finalissima dei playoff contro la Rondinella. Era lo scorso giugno, ma sembra una vita fa: il mondo si è capovolto e il sogno è diventato un vero e proprio incubo. Solo 20 i punti raggranellati nel girone B da Lava e soci, quasi un terzo di quelli messi insieme nello scorso campionato. Colpa della composizione del raggruppamento, che ha visto i quarratini inseriti quasi a sorpresa con le compagini fiorentine? "No, lo escludo categoricamente. Con l’atteggiamento che purtroppo abbiamo mostrato sul campo durante la competizione, fatta eccezione per l’ultimo mese, avremmo fatto fatica ovunque – dice – non siamo riusciti evidentemente a dare il massimo, pur avendo perso qualche giocatore importante che non è stato sostituito in maniera adeguata".

"Già ad agosto avevo messo in guardia i ragazzi: a tanti è passato di mente che pur essendo reduci da un’ottima annata, non avevamo comunque vinto nulla. Qualcuno si è forse sentito ’arrivato’ o più bravo di quanto non fosse, inconsciamente". La priorità sarà adesso quella di mettersi al lavoro per pianificare il 202324, con l’obiettivo di centrare la pronta risalita in Promozione. Le strade del Quarrata e di Agostiniani potrebbero però separarsi, interrompendo così un rapporto che va avanti dalla fine del 2019, quando il tecnico 63enne subentrò in corsa a Federico Montagnolo. "Se resterò al Raciti anche il prossimo anno? Onestamente non lo so, deciderà la società – conclude – il mio dispiacere più grande è per la dirigenza: qui ho trovato persone eccezionali".

Giovanni Fiorentino