Hip Hop, stop al bullismo

Al Manzoni lo spettacolo della Freedance

Giulia Pacini

Giulia Pacini

Pistoia, 12 giugno 2016 -  «Tutti i dolori sono sopportabili se li si fa entrare in una storia, o se si può raccontare una storia su di essi». Giulia Pacini, coreografa e regista dello spettacolo di fine anno della FreeDance, in collaborazione con la FreeLine, ha preso a prestito una frase di Karen Blix per lanciare un messaggio fortissimo attraverso l’imponente e straordinario spettacolo che si è svolto sul palcoscenico del Manzoni. L’hip hop, una danza che nasce sulla strada, fatta di movimenti decisi, severi e senza cedimenti, che segue un ritmo musicale ipnotico e incalzante, si è fatta tramite di un grido contro il bullismo che il pubblico (settecento persone in sala), ha apprezzato con grande partecipazione. Perchè la danza è felicità, ma anche veicolo di intenti forti. Una scelta, quella di Giulia Pacini (Foto Dalmazia), che trova un terreno fertile oggi che il bullismo è diventato un argomento di estrema attualità e vede in campo tante forze per sconfiggere una piaga che può provocare tanto dolore.

«Non ci sono sconfitti e vincenti – sono state le parole lette al pubblico su testi di Gaia Angeli– , siamo tutti dalla stessa parte, ciò che rende fragile un bambino rende fragili tutti, ciò che lo fa sentire autorizzato a colpire, ci colpisce tutti. Noi vi raccontiamo, ballando, dei frammenti di situazioni di disagio, convinti che, se si può raccontare una storia, se si può scegliere di non essere indifferenti, allora non tutto è perduto». Ma poi c’è stato il tempo per giocare con un omaggio a Gianni Rodari, a cura di Chiara Defant, con «Favole alla rovescia», che Giulia ha dedicato a tutti gli allievi, grandi e piccini: «Che riescono a rovesciare storie, a spostare l’orizzonte più in là, a guardare oltre». E così Cappuccetto rosso ruba il cestino al lupo, il Gatto con gli stivali fugge in scarpe da ginnastica e il principe sposa la sorellastra di Cenerentola perchè a lei...puzzavano troppo i piedi. Alla fine, tutti sul palco a ricordare a un pubblico entusiasta che la danza è un linguaggio incorniciato dal ritmo e che, danzando, si possono lanciare, e raccogliere, grandi sfide. lucia agati