"The Flexx, i lavoratori sono senza stipendio"

La denuncia dei sindacati: "Da oltre due mesi non ricevono la busta paga con conseguenze pesantissime. E c’è la cassa integrazione"

"I lavoratori della The Flexx in cassa integrazione sono da oltre due mesi senza stipendio". È questo il grido d’allarme dei sindacati di categoria, che in modo unitario denunciano nuovi problemi relativi ai pagamenti degli emolumenti dei dipendenti del calzaturificio The Flexx di Pistoia. "L’azienda – aggiungono – non rispetta gli accordi sottoscritti con il sindacato".

Una situazione non nuova, dopo quanto successo a cavallo tra il 2020 e il 2021, con l’interruzione dell’anticipo della cassa integrazione (situazione in cui molti dipendenti si trovano da oltre due anni) e il ritardo nel pagamento degli stipendi di coloro che erano fattivamente al lavoro.

"Oltre a quanto successo in precedenza – attaccano Filctem Cgil Pistoia, Femca Cisl Pistoia e Uiltec Uil Pistoia – a partire dal 2 gennaio scorso, data del nuovo accordo sulla cassa integrazione, gli stipendi dei lavoratori sospesi sono sempre pervenuti con almeno un mese e mezzo di ritardo rispetto alla data di pagamento, normalmente prevista per la metà del mese successivo a quello di competenza. Nonostante le assicurazioni verbali di un pagamento per lo scorso fine settimana – aggiungono – il ritardo accumulato è ad oggi di quasi tre mesi". Una situazione difficilmente sostenibile: "I dipendenti sono ormai alla disperazione con affitti e bollette da pagare, in un contesto generale ulteriormente aggravato dall’aumento dell’inflazione e quindi delle spese alimentari – denunciano ancora i sindacati – alcuni lavoratori sono costretti a contrarre prestiti personali o con istituti finanziari per poter sopravvivere".

E ancora: "Non è più accettabile questo comportamento aziendale nei confronti delle maestranze collocate perlopiù in cassa integrazione visto che, come prevede l’accordo, The Flexx deve corrispondere gli importi di cassa integrazione sostanzialmente a costo zero poiché quei soldi vengono detratti dai versamenti all’Inps che l’azienda deve effettuare mensilmente. Tutti hanno consapevolezza delle difficoltà generali rispetto anche alle liquidità generate dall’azienda, ma ormai questa situazione è divenuta insostenibile ed è assolutamente necessario che la proprietà provveda a saldare immediatamente tutte le mensilità arretrate. La mancanza di risposte ufficiali, gli atti unilaterali e la mancata puntualità dei pagamenti, rappresentano un atteggiamento aziendale assolutamente indifferente ed insensibile alle esigenze delle proprie maestranze, oltre ad essere palesemente irrispettoso delle relazioni con le organizzazioni sindacali – concludono i rappresentanti dei lavoratori – in previsione di un prossimo incontro da tenere con la direzione aziendale, ci riserviamo comunque di intraprendere tutte le azioni che riterranno opportune a tutela dei dipendenti che, ancora una volta, subiscono in modo pesantissimo le conseguenze della crisi aziendale".

albe