Senza biglietto, si aggrappa al sedile del treno. La polizia lo porta via di peso

Sorpreso dal controllore senza biglietto il giovane non voleva scendere. Voleva andare a Roma Dopo l’intervento della Polfer, la Volante lo ha immobilizzato, fatto scendere e denunciato

Una pattuglia della polizia ferroviaria durante un controllo (archivio Castellani)

Una pattuglia della polizia ferroviaria durante un controllo (archivio Castellani)

Pistoia, 16 novembre 2019 - Non voleva scendere dal treno, voleva andare a Roma nonostante che il convoglio fosse diretto a Viareggio, si è aggrappato ai sedili fino a quando la polizia non lo ha portato via di peso e denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Il treno è partito con circa mezz’ora di ritardo. L’episodio è di ieri mattina, fra le 8 e le 9, ed è avvenuto alla stazione di Pistoia, protagonista un giovane originario del Gambia che si è rifiutato di scendere dal vagone, rimanendo aggrappato ai sedili e in silenzio. E’ intervenuto il capotreno che parlava un buon inglese, lingua compresa dal giovane: gli ha spiegato che senza biglietto non poteva viaggiare e che comunque, con quel treno, a Roma non sarebbe mai arrivato. Gli è stata offerta assistenza e colazione. Ma il giovane non si è mosso. E’ stato chiesto l’intervento della polizia ferroviaria in servizio alla stazione, ma non sono riusciti a convincerlo a scendere. E’ stato chiesto, infine, l’intervento della Volante. L’equipaggio è intervenuto con uno strumento in dotazione che consente di immobilizzare le persone in caso di emergenza. Si tratta di fascette di velcro con cui il giovane è stato poi trasportato giù dal vagone e accompagnato negli uffici per le notifiche di legge. Sull’epis odi o sono stati, di lì a poco, diffusi i comunicati dei sindacati di polizia. «Gli uomini della Polfer – scrive Andrea Carobbi Corso, segretario provinciale del Sap – hanno statistiche degne di un reparto molto più grande. La loro attività garantisce la sicurezza dei cittadini nell’area delle stazioni ferroviarie e a bordo dei convogli. Nonostante le numerose segnalazioni sono ancora troppo pochi e sprovvisti di dotazioni che riteniamo indispensabili per lavorare in sicurezza nelle circostanze più rischiose e delicate: le fascette in velcro, lo spray al peperoncino, i giubbotti sottocamicia e il taser. Il Sap lo denuncia da tempo. Nella provincia di Pistoia, sono poco meno di dieci le donne e gli uomini della Polfer che devono garantire sicurezza in 15 stazioni e controllare un tratto dove ogni giorno viaggiano moltissimi pendolari. Solo grazie all’intervento della Volante, che ha in dotazione le fascette, non ci sono stati grandi problemi, se non il ritardo del convoglio. E’ indispensabile che anche le specialità, qui la Polfer, siano dotate di strumenti di lavoro e di difesa indispensabili per scongiurare il pericolo di farsi male ed evitare il corpo a corpo. I poliziotti vogliono poter svolgere il servizio per i cittadini in modo professionale e sicuro: vogliamo essere rispettati più da vivi che morti». Si aggiunge la nota del Coisp, a firma dei segretari Rovito e Vaselli: «Alla luce dell’accaduto e per la tutela degli operatori, rappresentiamo la forte e urgente necessità di vedere assegnate le fascette in velcro anche alle pattuglie della polizia ferroviaria che effettuano servizio di controllo del territorio, analogamente alle Volanti delle questure».