Ragazza aggredita, città sotto choc Quando il pericolo corre sul treno

Le stazioni sono monitorate ma la domenica la presenza della Polfer non è prevista. Occhio ai vagoni troppo vuoti

La città ha appreso con sgomento la notizia dell’aggressione alla giovane donna pistoiese tormentata, molestata sessualmente, spintonata e picchiata da un gruppetto di giovani di nazionalità nigeriana, senza fissa dimora, prima sul treno e poi alla stazione di Pistoia. Tre di loro sono in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, subito arrestati dalla polizia di Stato grazie al tempestivo allarme della vittima. L’episodio risale alla sera (ore 20 circa) di domenca scorsa, 20 settembre, e si è verificato prima a bordo del treno proveniente da Firenze e poi alla stazione, in piazza Dante Alighieri dove la ragazza, una volta scesa dal treno, era stata seguita. Un fatto senza precedenti che impone una riflessione sulla sicurezza, sottolineando che la domenica treni e stazioni non sono presidiate, perchè la presenza della polizia ferroviaria non è prevista. Se è vero che le stazioni, in quanto obiettivi sensibili, sono comunque ben monitorate perchè i problemi di sicurezza sono frequenti (come le aggressioni al personale), è vero anche che non è possibile garantire una presenza fissa della polizia sui convogli e quindi ci sono alcuni piccoli suggerimenti che possono rivelarsi utili per tutti, qualora ci si dovesse ritrovare a rientrare di sera, con i vagoni semivuoti. La normativa covid non aiuta in questa fase perchè, una volta saliti a bordo, i passeggeri tendono automaticamente a distanziarsi, ma sarebbe meglio comunque, in certe fasce orarie, scegliere vagoni con altre persone che possano, in caso di emegenza, essere in qualche modo d’aiuto, dare l’allarme e testimoniare. Sui treni sono accadute (lo abbiamo riportato lo scorso inverno su queste pagine) anche cose poco piacevoli come uomini che si sono calati i pantaloni e altro ancora. In presenza di individui poco rassicuranti meglio spostarsi subito e, ovviamente, mano al cellulare e chiamare il 113 indicando la propria posizione.

lucia agati