REDAZIONE PISTOIA

Non solo piedi buoni. Il calcio simbolo di libertà. Prima incontri e riflessioni. Poi la sfida di pallone

In campo, i detenuti del carcere di Pistoia e alcuni giocatori del Capostrada Belvedere. Si è concluso il progetto che ha visto partitelle e momenti di approfondimento.

In campo, i detenuti del carcere di Pistoia e alcuni giocatori del Capostrada Belvedere. Si è concluso il progetto che ha visto partitelle e momenti di approfondimento.

In campo, i detenuti del carcere di Pistoia e alcuni giocatori del Capostrada Belvedere. Si è concluso il progetto che ha visto partitelle e momenti di approfondimento.

Legarsi le scarpe, scendere in campo, esultare per una rete: un gesto quotidiano e ormai meccanico, per chi mastica calcio da una vita. E non c’è cosa più bella che condividere tale gioia con chi, per altri motivi, non sempre riesce a provare queste emozioni sulla propria pelle. Il progetto ‘Non solo piedi buoni’ è nato proprio col preciso intento di creare un legame umano tra i detenuti del carcere di Pistoia e alcuni giovani giocatori del Capostrada Belvedere, formazione della nostra città che ha da sempre un’attenzione particolare per i temi legati alla socialità.

Nella mattinata di ieri si è svolto l’evento conclusivo dell’iniziativa che ha visto, dallo scorso ottobre, alcuni calciatori arancioblu prendere parte a partite di calcetto coi detenuti del carcere e, in seguito, affrontare con loro riflessioni e conversazioni su temi d’attualità e non solo. L’iniziativa è nata dall’idea di don Tommaso Giani, diacono della diocesi di San Miniato: "La conclusione del progetto porta con sé i molti ricordi delle esperienze fatte in questi mesi. Un progetto educativo che ha riscosso enorme successo da parte di tutti gli attori protagonisti e che, sono certo, rappresenta solo un punto di partenza rispetto a ciò che potremo realizzare in futuro, a Pistoia e non solo". Molto soddisfatta anche la direttrice del carcere di Pistoia, Loredana Stefanelli, che ha sottolineato l’importanza dei dialoghi avvenuti tra i detenuti e i calciatori del Capostrada: "Un enorme ringraziamento va ai ragazzi che ogni mercoledì si sono recati qui per la partita di calcio e per un’attività di riflessione coi detenuti. I temi, in questi mesi, sono stati molti e variegati, spesso anche di grande profondità, e questo ci fa capire quanto sia importante per chi è qui avere un confronto e un interscambio col mondo esterno. Tanti dei nostri detenuti sono molto giovani e un’attività del genere è fondamentale per la loro crescita".

La partita è andata in scena in un clima di grande gioia e amicizia alla presenza anche di Francesca Atzori, responsabile area educativa in carcere, Annamaria Celesti, presidente della società della salute, e Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia: "Sono molto contento della sinergia che in questi mesi il carcere di Pistoia ha instaurato col Capostrada - ha detto il primo cittadino -. Ma soprattutto sono davvero felice perché questa struttura non è nuovo ad iniziative a stampo sociale che rappresentano un fiore all’occhiello per la nostra comunità. Come istituzioni è fondamentale far sentire questi ragazzi pienamente al centro delle attività e dei progetti che riguardano la nostra città, in quanto ne fanno parte anche se al momento si trovano in una struttura detentiva".

Tra i protagonisti in campo anche Martino Ferretti, elemento della Juniores Regionale del Capostrada: "Ci ha colpito fin dal primo incontro la profondità di questa splendida iniziativa e per noi è davvero bello poterne essere i protagonisti. In questi mesi, ogni dialogo e ogni confronto ha rappresentato un’occasione per conoscere una nuova realtà e abbiamo avuto la possibilità offrire un momento di svago e divertimento a ragazzi che nel corso della giornata non hanno molte occasioni di divertirsi".