Medici di famiglia, un esercito in pensione Ma non c’è ricambio: sos Piana e Montagna

Aree carenti: Agliana, Quarrata, Sambuca e Marliana. A Pistoia 12 posti disponibili, assegnati solo 4. Convenzione anche ai corsisti

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Un esercito di pensionamenti e dall’altra parte una carenza di candidati che assicurino il necessario ricambio generazionale. E’ questa il gioco (a perdere) in cui si spende il futuro dell’assistenza sanitaria sul territorio pistoiese. Dei 12 posti di medicina generale banditi, infatti, solo 4 sono stati assegnati, mentre gli altri resteranno scoperti chissà per quanto. Le zone più carennti sono quelle della piana pistoiese. Quarrata e Agliana in primo luogo. E poi la montagna, con le zone di Marliana, Sambuca, Sammommè e Taviano. La soluzione tampone che molti medici adotteranno sarà quella di aumentare il proprio massimale, fino a 1.800 assistiti, quando ogni report indica in 1.500 il tetto massimo per un servizio ottimale.

Il problema che si sta abbattendo sul territorio provinciale ha in parte ragioni simili all’andamento della medicina generale al livello nazionale. Ovvero, molti dei professionisti in servizio hanno assunto la convenzione negli anni ’80 e stanno raggiungendo ora il limite dei 70 anni per la pensione. Dall’altra parte, mancano nuovi medici, per una serie di motivi: primo fra tutti il fatto che la professione del medico di base ha perso negli anni attrattiva, ma anche per il fatto che gli specializzandi, potendo contare su molti posti liberi, scelgono quelli che li favoriscono anche nella vita e nel lavoro quotidiano, dunque nei grandi centri. Capita così, che Quarrata resti con pochi medici, perché quelli freschi di laurea scelgono le vicine Pistoia o Prato.

Ma andiamo per gradi. A Pistoia, restano chiusi gli ambulatori del Belvedere, dal momento che tutti e tre i medici in servizio hanno raggiunto la pensione in questi mesi. Ad Agliana, l’ultimo ad andare in pensione è il dottor Guido Pastacaldi: risultato chi resta in alcuni casi aumenterà il massimale a 1.800 assistiti. Stessa situazione a Quarrata, una città di quasi 30mila abitanti che può contare solo su 6 medici. Salendo sulla montagna pistoiese, va ora in pensione la dottoressa Silvia Belvedere, lasciando sguarnita l’area di Marliana, mentre il dottor Ettore Derevitis ha già firmato per essere trasferito a Pistoia, lasciando Sambuca. L’unica zona che può contare su una vera medicina di gruppo è quella di Casalguidi, dove è presente anche un infermiere. Sguarnita persino la Casa della Salute del viale Adua a Pistoia, dove resterà solo la dottoressa Paola David.

Dal punto di vista organizzativo, le strategie per risolvere questi problemi sono poche, mentre è ormai comune assegnare la convenzione anche a medici corsisti.

In base alla delibera Asl, su Pistoia sono stati assegnati 12 posti vacanti, che ricomprendono

tra l’altro le frazioni di Pracchia,

Orsigna, Le Piastre e Cireglio, borghi nei quali è peraltro richiesto il vincolo di apertura di un ambulatorio. Solo uno il posto bandito per il territorio di Abetone-Cutigliano, San Marcello- Piteglio e Marliana. Tra le zone carenti anche quella di Quarrata, con 4 posti da coprire. e poi Agliana con uno. Nella zona della Valdinievole, sono 3 i posti che dovrebbero essere copertiper raggiungere un livello adeguato di assistenza nell’area che ricomprende Montecatini, Massa e Cozzile, Pieve a Nievole

e Ponte Buggianese, e 4 nell’area di Chiesina Uzzanese,

Pescia, Buggiano e Uzzano.

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