Mamma attacca cartelli anti dad ogni mattina. "Così anche le mie bambine hanno una voce"

Tutti i giorni dall’8 marzo lascia messaggi davanti alla scuola Bertocci: " Avevo promesso che avrei fatto qualcosa per loro"

Protesta dad  (Acerboni/FotoCastellani)

Protesta dad (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 21 marzo 2021 - Alle sue due bambine – una in età da scuola dell’infanzia, l’altra iscritta alla scuola elementare – lo aveva promesso un anno fa, in pieno lockdown: "Se dovesse ripetersi una situazione del genere, proverò come posso a darvi voce, perché la vostra voce non l’ascolta mai nessuno". La sua processione silenziosa casa-scuola Bertocci si ripete incessantemente dallo scorso 8 marzo, primo giorno di didattica a distanza per effetto dell’entrata in vigore del dpcm Draghi: lei, una giovane mamma (che preferisce restare anonima), fa tappa alla scuola della figlia maggiore e attacca ai cancelli d’ingresso un cartello di protesta per ogni giorno di dad in più che passa. Qualche esempio: giorno 8 in dad, "tutti gli usi della parola a tutti, non perché tutti sono artisti, ma perché nessuno sia schiavo", citando Rodari; dad giorno 9, "l’istruzione è l’arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo", diceva Mandela.

Ci sono frasi d’autore ma anche pensieri suoi, come questo: "Noi la speranza non la perderemo, perché siamo migliori di voi che decidete". E un messaggio che tra le righe vale per tutti quei cartelli scritti a mano: ridateci la scuola in presenza, bene prezioso per la nostra crescita. "Attaccare i cartelli è l’unico modo che ho per attenuare il senso di colpa che provo verso le mie figlie, private della loro normalità e del loro lasciapassare per la crescita e la libertà – spiega la mamma – ma è davvero difficile andare avanti così. Sono dispiaciuta che i cartelli dei primi giorni siano stati rimossi, adesso vedo che gli ultimi fortunatamente stanno resistendo. Io non voglio certo imbrattare, voglio solo offrire a chi passa un’occasione per riflettere. E certamente continuerò finché questa incomprensibile chiusura delle scuole proseguirà".

Una protesta pacifica e solitaria, che si aggiunge a quella che promette di fare gran rumore attesa per venerdì 26 marzo (alle 10) in piazza Duomo, promossa dal comitato Priorità alla scuola e che si terrà in contemporanea in molte altre piazze d’Italia. Una mobilitazione totale, dal momento che per lo stesso giorno sono indetti anche lo sciopero della dad e l’astensione dal lavoro promossa dai Cobas Scuola e dal Coordinamento nazionale Precari per la scuola, una protesta che va al di là delle sigle.

"Uno sciopero più grande di uno sciopero – si legge nella nota degli organizzatori –, che permette di dare voce a una mobilitazione che da un anno chiede che l’istruzione assuma un ruolo diverso nel nostro Paese. Facciamo parte di Priorità Alla Scuola e da mesi abbiamo invocato la necessità di un profondo miglioramento. I governi che si sono succeduti prevedono di elargire somme importanti per l’istruzione, grazie ai fondi del Recovery Fund, ma allo stato attuale buona parte di quei fondi andrà a finanziare la digitalizzazione, proseguendo su una linea di cui quest’anno abbiamo conosciuto un assaggio".

linda meoni