Lo skipper in Polinesia: "Quarantena nel Paradiso"

Lorenzo Cipriani con un amico gira il mondo in barca a vela: "Il mondo è cambiato anche in mezzo all’oceano. Fra naviganti grande solidarietà"

Valerio Bardi e Lorenzo Cipriani si abbracciano sulla barca a vela

Valerio Bardi e Lorenzo Cipriani si abbracciano sulla barca a vela

Pistoia, 31 marzo 2020 - Una chitarra che suona ogni sera guardando il tramonto, cullati dal dondolio rilassante delle onde dell’oceano. Sarebbe l’inizio di una poesia o di un’avventura bellissima, se non fosse che quella baia a Hiva Oa, isola del Pacifico dell’arcipelago delle Marchesi (Polinesia francese), per lo skipper pistoiese Lorenzo Cipriani e il fiorentino Valerio Bardi già da martedì scorso è diventata una ‘piccola prigione’: l’incubo della quarantena, la reclusione in casa e la chiusura delle attività sono arrivati anche qua. I due naviganti erano partiti lo scorso gennaio dalle Antille con un obiettivo da sogno, girare il mondo in barca a vela a bordo di Milanto, seguendo una rotta lunga 15 mesi per un totale di 26mila miglia nautiche. "Siamo arrivati qua dopo tre settimane di navigazione nel Pacifico - scrive Lorenzo –, ma appena giunti alla baia di Atuona ci siamo resi subito conto che il mondo era cambiato. Le autorità locali ci hanno intimato di non avvicinarci a terra in attesa di ulteriori indicazioni. Come noi altre imbarcazioni, una ventina". Una bandiera gialla issata sulle sartie di dritta per chi naviga è segnale inequivocabile: quarantena. Lì in quel momento Bardi e Cipriani scoprono che quella relativa al Covid-19 era diventata ormai pandemia. "Veniamo riforniti regolarmente di pane fresco, uova, verdure – continua Cipriani -, lunedì prossimo potremo fare rifornimento di gasolio, per noi indispensabile per ricaricare le batterie degli strumenti di navigazione e delle dotazioni elettriche di Milanto. Giorno dopo giorno ci abituiamo a questa realtà irreale di fronte ad un’isola dalla natura lussureggiante dove non si sente un rumore, se non quello dei galletti che cantano tutto il giorno". Connessione internet centellinata, quel tanto che basta però a capire che la situazione mondiale è seria. E uno spirito di solidarietà e collaborazione che cresce tra i naviganti in quarantena. "Passato questo momento vedremo di raggiungere Tahiti – conclude Cipriani -, staremo in mare il più possibile aspettando di trovare un posto sicuro dove poter attraccare Milanto. Probabilmente andremo verso ovest, Fiji o Australia. Ma è prematuro dirlo. Per adesso questo piccolo microcosmo in cui viviamo ci dà speranza. La solidarietà, la volontà di superare insieme questo momento, la bellezza della natura che abbiamo intorno ci fanno continuare a sperare e sognare".