Il restyling dell’ex convento. Nuova vita a 2600 metri quadri: "Qui ci sono potenzialità enormi"

L’ipotesi è che questi primi step del recupero si concludano entro la fine della primavera. L’intervento della Soprintendenza procede in parallelo con quello intrapreso dal Comune.

Il restyling dell’ex convento. Nuova vita a 2600 metri quadri: "Qui ci sono potenzialità enormi"

Il restyling dell’ex convento. Nuova vita a 2600 metri quadri: "Qui ci sono potenzialità enormi"

Dalla sua quel gioiello pressoché sconosciuto di aspetti ne ha parecchi: una posizione strategica, una notevole flessibilità d’uso, una suggestione rara e un impatto e un pregio da togliere il fiato. Se nell’area San Lorenzo molti degli interventi ai principali edifici portano la firma del Comune di Pistoia, ce n’è uno che invece insiste sulle possibilità del Demanio, che attraverso la Soprintendenza sta cercando di cambiare volto alla ex chiesa di San Lorenzo. Da dicembre scorso infatti gli interventi di recupero sono iniziati anche qui, potendo contare al momento su una cifra (385mila euro) che permetterà un restauro solo parziale.

A dar conto dello stato delle cose è la stessa Soprintendente per la tutela dei beni archeologici, del paesaggio e delle belle arti di Firenze, Prato e Pistoia, la dottoressa Antonella Ranaldi. "I lavori iniziati in dicembre riguardano la prima messa in sicurezza, preceduti da un ampio spettro di indagini ecologiche, strutturali e dalla valutazione del rischio sismico – spiega -. È l’inizio di un ampio e ambizioso recupero di uno spazio straordinario dalle enormi potenzialità. L’intervento della Soprintendenza procede in parallelo con quello del Comune di Pistoia che ha anch’esso iniziato i lavori nella parte contigua alla chiesa nell’ex convento. Era un tutt’uno quando fu realizzato dagli Agostiniani. Subì poi alterne vicende, venendo adattato a distretto militare nell’Ottocento. Furono realizzate all’interno dell’aula unica arcate e solai che dividevano lo spazio su tre piani. Poi divenne falegnameria, per essere poi abbandonato. Nonostante questo e anche per le sue vicissitudini è uno spazio del tutto insolito e di grande suggestione. Oltre ad avere al suo interno lacerti di affreschi trecenteschi. L’interno dell’aula su due piani si estende su una superficie di 2.600 metri quadrati".

L’ipotesi più verosimile è che questi primi step del recupero possano concludersi in primavera, offrendo allora la possibilità al pubblico di… meravigliarsi. "Conclusa questa prima fase di lavori – illustra Ranaldi - vorremmo organizzare alcune giornate di apertura alla cittadinanza. E presentare le previsioni di un progetto generale di riutilizzo con destinazioni flessibili, espositive. Lo spazio si presta bene infatti ad ospitare l’arte contemporanea, ma anche attività fieristiche e congressuali. Un grande spazio di Pistoia che nessuno conosce, strategico per la sua posizione centrale. È vero, i finanziamenti necessari per un recupero totale sono importanti e al momento non disponibili, ma la Soprintendenza conta sull’attrattività per reperirne altri e vuole lavorare con le realtà di Pistoia anche per la gestione futura. Un esempio? Con Pistoia Musei e con gli interlocutori interessati".

Non sarà un caso che proprio nei giorni scorsi infatti la direttrice di Pistoia Musei Monica Preti sia stata ‘avvistata’ in zona San Lorenzo, anche se nessun intento ufficiale o istituzionale è stato confermato. L’ex chiesa di San Lorenzo, ricordiamo, fu oggetto di primi interventi (il restauro della copertura e dei prospetti esterni) alla fine del secolo scorso. La posa della prima pietra risale al 3 luglio del 1272, con successivi interventi di recupero alla facciata e al tetto attestati nel ‘400 e poi nel ‘500. Dopo alterne vicende, nel 1877, la chiesa viene ceduta al genio militare e trasformata in distretto, acquisendo le sembianze che oggi le si riconoscono.